NAPOLI – Tredici anni e due mesi: per i giudici di primo grado, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano divenuto famoso nel mondo per il suo sistema di accoglienza, in realtà, speculò sui migranti. E merita una condanna che ammonta al doppio di quanto aveva chiesto l’accusa.
Una sentenza che oggi ha sconvolto il mondo politico. E che, a ben vedere, suona un po’ anche come l’ennesimo allarme per chi accetta la sfida di diventare sindaco, mettendo l’accento sulla difficoltà di operare tra una carta bollata e l’altra.
Ma tant’è: nel corso della conferenza stampa di chiusura della sua campagna elettorale, Gaetano Manfredi, candidato sindaco di Napoli per il centrosinistra, l’ha messa così.
“Dobbiamo sempre rispettare le sentenze. Nel caso di Mimmo Lucano, non conosco i dettagli del procedimento. Ma faccio una valutazione della sua esperienza. Ed è indubbio che ha mirato ad una integrazione reale, con un’azione che ha trasformato l’immigrazione da problema a risorsa. E’ ovvio, poi, che questa debba essere sempre perseguita rispettando le leggi. Ma l’impegno che ci ha messo, pensare soprattutto in tante aree interne che gli immigrati possano essere una risorsa sociale e anche per tante realtà lavorative, credo che sia condivisibile. Per questo credo che sia giusto fare una valutazione non giudiziaria – per quella c’è la magistratura – ma politica attorno alla sua vicenda“.
Detto questo, oggi, prima ancora dell’esito delle urne, si è saputo il primo nome che farebbe parte della giunta Manfredi: si tratta di quello dell’ex questore di Napoli Antonio De Jesu.
A lui si affiderebbe la sicurezza cittadina, è stato annunciato in mattinata nel corso di un incontro che Manfredi ha avuto con il Governatore Vincenzo De Luca. Già: ma allora De Jesu è stato scelto dal numero uno di Palazzo Santa Lucia o dall’ex rettore? “Da me – si è sentito di rassicurare Manfredi – Io non appartengo a nessuno e di conseguenza nemmeno i miei assessori apparterranno a qualcuno“.
Dall’altra parte del cielo, nel campo del centrodestra, nel caso di una vittoria di Catello Maresca, invece, si sussurra che potrebbe essere la giornalista Giuliana Covella una componente della squadra di governo.
Ma intanto, Manfredi, all’ex pm della Dda ha mandato questo messaggio: “Abbiamo degli stili diversi, e lui poteva fare meglio perché se vogliamo riavvicinare davvero i cittadini alla cosa pubblica, dobbiamo usare i toni giusti e avere sempre rispetto degli avversari politici. Altrimenti, poi, non ci possiamo lamentare del distacco della città“.
E a Bassolino, a proposito di un ipotetico ballottaggio: “Tutto può succedere, ma tutti i sondaggi indicano che l’eventuale ballottaggio sarebbe tra me e Maresca“.
Gli si è chiesto ancora: a quel punto chiederebbe il suo voto a supporto? Risposta: “Io credo molto e ho molto rispetto per le scelte dei napoletani. E non penso che, come un gregge, aspetterebbero l’indicazione di qualcuno per andare ad esprimere una loro libera scelta“.
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