Dellia Delli Carri: “Dichiarazioni angoscianti, avvilenti e arroganti: le 3 ‘A’ di Mastella”

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Le dichiarazioni dell’ormai ex sindaco di Benevento, Mastella, non ci sorprendono più: rispondono sempre alla regola delle tre A.

A come angoscianti, ricordate le telefonate domenicali con quella voce greve che allarmava invece che di confortare, da quando sono terminate si respira un nuovo clima nelle famiglie, più disteso tranquillo e addirittura pare che sia risalito l’indice di fertilità nelle coppie più giovani.

A come avvilenti quando definiscono la nostra splendida Città come un paesone assurto agli onori della cronaca solo per la sua presenza, dimenticando che le fortune politiche sue e della sua famiglia sono dovute ai consensi di quei “paesani”, che li hanno spinti ben oltre quello che avrebbe potuto fare il loro piccolo paese di appartenenza.

A come arroganti quando stigmatizzano le dichiarazioni scherzose del candidato Sindaco Perifano sul messaggino da Egli inviato sull’invito al voto. Tra le altre cose ha dichiarato che l’errore nasce dai tanti numeri in rubrica per i contatti innumerevoli che ha con i concittadini: appunto numeri e non persone visto che non ne conosce neanche l’appartenenza, e questo la dice lunga. Inelegante anche il riferimento a Valentino visto che anche Egli viene, fortunatamente, fuori da vicende giudiziarie, insomma non si può essere garantisti e forcaioli allo stesso tempo!

In conclusione, a parere della scrivente, non ci si può meravigliare se chi non sa gestire una rubrica telefonica poi non sappia regolamentare una movida locale che certo non ha le dimensioni di Ibiza, Rio de Janeiro, Milano o Napoli. A qualcuno dell’attuale amministrazione sfugge che gli episodi violenti di movida di questi ultimi giorni è la punta di un iceberg la cui base monumentale è il disagio giovanile per un evidente deterioramento della qualità della vita nella nostra città : vi deve essere allarme e impegno per trovare soluzioni piuttosto che autocelebrazioni insignificanti per trovare soluzioni alla microcriminalità, al degrado delle periferie e del centro storico, all’inadeguatezza dei servizi e delle attrezzature, alla congestione del traffico, alla trascuratezza del verde, alla carenza dell’arredo urbano, al trasandamento dei luoghi emblematici, all’imbruttimento del paesaggio urbano : tutte cose che creano disaffezione nel cittadino e tendono ad alimentare forme di protesta, se non di ribellione. In fondo, la sporcizia degli spazi pubblici, tra l’altro percentuali di raccolta differenziata in caduta libera, l’imbrattamento dei muri e dei monumenti, il danneggiamento della segnaletica e dell’arredo urbano, la sosta selvaggia e altri incivili comportamenti non sono che espressioni di risentimento, se non di odio, verso una Città che piace sempre meno e dalla quale si tende del resto a fuggire : tra l’altro se la patente degli enti pubblici come capacità di amministrare pone Benevento nella lista dei peggiori, una ragione ci sarà! E questo sia ben chiaro che sono considerazioni che faccio non solo come candidata della lista di Città Aperta ma soprattutto come psicologa da anni impegnata nel sociale”.

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