Come finiranno le elezioni a Napoli se Manfredi e Maresca giocano a perdere: ecco chi lo dice

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NAPOLI (26 AGOSTO 2021). Carlo Tarallo, classe 1973, giornalista: Cronache di Napoli, La Verità, NapoliSpia. Da 20 anni cronista di politica sotto l’ombra del Vesuvio.
 
“Andiamo avanti”.
 
Cosa bolle in pentola?
 
“Una campagna elettorale strana”.
 
“Strana”: Lello Arena a Massimo Troisi direbbe che è una parola che non significa niente.
 
“Nel mio caso significa che i due favoriti della corsa per Palazzo San Giacomo, Gaetano Manfredi e Catello Maresca, in realtà, sembra proprio che il sindaco non lo vogliano fare”.
 
Ma stanno in campo.
 
“Il punto è come”.
 
Iniziamo con Gaetano Manfredi.
 
“Sta facendo una campagna elettorale scolastica: conta tutto sulle liste”. 
 
Quattordici.
 
“Otto-nove gliele sta facendo il Governatore De Luca. E lui sta a rimorchio: del resto, l’aveva detto che non se la sentiva di fare il candidato sindaco. Ora non deve andare sotto il risultato della sua mega coalizione”.
 
Catello Maresca.
 
“Maresca gioca come di fa a quel gioco a carte: a perdere. Dal punto di vista della comunicazione è sconcertante”.
 
Le tenta tutte per recuperare: i sondaggi lo danno assai sotto.
 
“Gioca a fare il Salvini sui social, ma dimentica che stiamo a Napoli e la Lega qui non funziona. Tant’è che il Carroccio deve correre sotto mentite spoglie”.
 
Tutto qui?
 
“Anche lui se ne frega poco di Napoli e di diventare sindaco. La Lega gli ha promesso un bel paracadute: di candidarlo in Parlamento”.
 
Da un anno in campo per una semplice candidatura in Parlamento?
 
“La sua approssimazione non me la spiego altrimenti. E’ calato in una corsa, quella delle comunali, quasi impossibile. Ma per questo sarà ricompensato. Non è il primo, non sarà l’ultimo”.
 
Era stato presentato sulla scena politica da Mara Carfagna.
 
“E sulla scena politica potrebbe fare una figura migliore”.
 
Capitolo Bassolino.
 
“Sta dando una lezione di politica”.
 
Di politica o di campagna elettorale?
 
“Di campagna elettorale: il ragazzo conosce la materia”.
 
Promosso.
 
“La sua candidatura è stata definita “romantica”. Ma sta diventando competitiva”.
 
Dipende dalle liste. Quante ne ha?
 
“Sembrerebbe cinque”.
 
Tutte forti?
 
“Bassolino non lo vedo un tipo che va allo sbaraglio”.
 
E’ il turno di Alessandra Clemente.
 
“Le faccio pervenire la mia solidarietà”.
 
Ma dovrebbe farle gli auguri: oggi è anche il suo onomastico.
 
“E’ stata lanciata dal sindaco De Magistris due volte. La prima, a ottobre, come candidata sindaca. La seconda, dopo averla abbandonata coi suoi fedelissimi, direttamente a mare”.
 
Parliamo dei trasformisti?
 
“No, per carità: è un tema che non mi appassiona proprio”.
 
Ma la Clemente…
 
“L’ex super assessora di De Magistris è quella che candida meno demagistriani. Il nuovo è lei. E Bassolino, che ne ha pochi”.
 
Sono andati tutti (o quasi) da Manfredi.
 
“Se non vince al primo turno, significa che il problema è lui”.
 
Il top di questa campagna elettorale.
 
“Alessandra Caldoro: a differenza del fratello Stefano che si è dato alla macchia e probabilmente sosterrà Manfredi, ci mette la faccia. Si candida con Fratelli d’Italia con una scelta di rottura che le sarà costata anche tanto dal punto di vista personale”.
 
Il flop di questa campagna elettorale.
 
“La foto sotto la curva B per la pseudo presentazione del capolista di ‘Napoli Capitale’ Hugo Maradona che, in realtà, senza cittadinanza, nemmeno si può candidare. Triste proprio”.
 
Lo scoop che vorrebbe dare.
 
“Pubblicare prima di tutti le liste di Bassolino. Da lì si capirà come andranno le cose”.
 
Come andranno?
 
“Credo che la partita si risolverà al ballottaggio nel quale ci sarà Manfredi e uno, dopo un testa a testa, tra Maresca e Bassolino”.
 
Quale sarà il primo partito?
 
“La lista di De Luca ‘Napoli Libera'”.
 
Il Partito Democratico?
 
“Avrà la metà dei voti che ha raccolto un anno fa alle regionali. L’altra metà se la prende Bassolino”.
 
Forza Italia, la sua passione (professionale).
 
“Si gioca la partita della vita”.
 
Ci sarà la sfida nella sfida: il derby tra Fulvio Martusciello e Stani Lanzotti.
 
“Ma ‘Azzurri per Napoli’, la lista degli ex forzisti passati nel centrosinistra, si è consegnata a Italia Viva. ‘Azzurri’, con Lanzotti, Milo e gli altri gruppi, ormai, è essa stessa una mini-coalizione”.
 
Repubblica ha scritto che anche Armando Cesaro “sussurra” agli ‘Azzurri’.
 
“La prima cosa che ha fatto Maresca è stata estrometterlo. Non so quello che sta facendo l’ex capogruppo di Forza Italia in Regione. Ma non so nemmeno quello che sta facendo l’ex Governatore Stefano Caldoro: nessuno ne parla”.
 
Perchè?
 
“Non si capisce nemmeno se qualcuno dei suoi si candida. E, se lo fa, con chi”.
 
Meno trentanove giorni all’alba.
 
“Intanto lancio un appello, in ginocchio”. 
 
Prego.
 
“Basta tirare in ballo il calcio e il Napoli. Basta foto con la maglietta di Diego tenuta con le dita che sembrano mollette. E basta improbabili post su Facebook sulla squalifica di Osimhen. Il Napoli, almeno il Napoli, è di tutti”.  
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