Benevento – Centosettantacinque anni e non dimostrarli, anzi mostrando una grande voglia di essere sempre più competitivi sul mercato internazionale. Evento in grande stile per un secolo e tre quarti di candeline del Pastificio Rummo, che in via dei Grandi Maestri Pastai a Ponte Valentino, ha accolto autorità ed amici per una celebrazione di un’eccellenza beneventana, omaggiata persino dal Ministero dello Sviluppo Economico che ha voluto dedicare a questa Azienda storica un francobollo con tanto di annullo di Poste Italiane.
Per i discendenti della storica casata, a partire dal presidente Cosimo Rummo una giornata importante che segna anche la nuova rinascita a seguito dei grandi sacrifici messi in campo dopo il disastro causato dall’alluvione del 2015. Del resto, si tratta di un’azienda che fattura oltre 100 milioni di euro l’anno, che esporta in tutti i continenti e in 60 paesi, dando lavoro a 160 persone.
Presenti questo pomeriggio in via dei Grandi Maestri Pastai: il Prefetto Carlo Torlontano, il Questore Luigi Bonagura, il Comandante dei Carabinieri Germano Passafiume, il Rettore Gerardo Carfora, il presidente di Confindustria Oreste Vigorito, i due consiglieri regionali sanniti Luigi Abbate e Mino Mortaruolo, il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il presidente della Provincia, Antonio Di Maria.
Alla cerimonia hanno partecipato virtualmente, inviando messaggi di saluto, anche il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi, il Ministro per il Sud Mara Carfagna e Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per il commercio che venne a visitare nel 2017 il pastificio quando era Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Provincia Antonio Di Maria nel suo saluto ha fatto emergere il grande lavoro svolto: “In un contesto socio-economico e geopolitico, debole e singolare dovuta all’appartenenza della città al dominio pontificio all’interno del Regno di Napoli, la Famiglia Rummo seppe fondare nel 1846 un’azienda oggi nota in tutto il mondo. Il prestigio internazionale – ha proseguito Di Maria – nasce dal fatto che la Rummo ha saputo coniugare l’antica sapienza della locale tradizione molitoria con una grande capacità di innovazione dando così vita a produzioni di eccellenza”. Di Maria ha proseguito sottolineando come: “Per il territorio sannita, quest’azienda, rappresenta un motivo di vanto, contribuendo a rafforzare l’immagine positiva e dimostrando anche che al Sud esistono straordinarie capacità imprenditoriali e produttive. Il Presidente Di Maria ha infine auspicato che, sulla scia della storia aziendale, la Rummo rafforzi e consolidi il legame con il mondo cerealicolo sannita. Intervenuto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha sottolineato come l’azienda rappresenti un modello innovativo per l’intero Mezzogiorno: “Una giovinezza che resta tale nonostante la sua veneranda età” ha commentato il Primo Cittadino.
“Siamo felici e onorati di ricevere questo riconoscimento, – ha commentato il presidente del Pastifico Rummo – in occasione di questa speciale giornata. Sono 6 generazioni e anche il ricordo di tutti i nostri genitori e nonni che siamo riusciti a portare la tradizione a livello nazionale e internazionale”. Cosimo Rummo ha ricordato anche l’alluvione che colpi l’azienda e parte del Sannio: “La forza non è stata solo mia ma anche dei 160 dipendenti e collaboratori che hanno lavorato giorno e notte con gli stivali nel fango. Ricordo la solidarietà, lo stesso Mattarella fu interessato da quella triste storia. In 8 mesi l’azienda è ripartita. Oggi siamo punto di riferimento per il settore agroalimentare”. Quindi ha aggiunto: “Non dimentichiamo un solo giorno mai la nostra storia, fatta di sfide e grandi successi che, anche nelle difficoltà, hanno rinsaldato la nostra cura per la qualità dei prodotti e i valori della nostra terra. Questo momento importante ci porta a riflettere sui risultati raggiunti e sulle prove superate per arrivare fino a qui, ma anche e soprattutto a immaginare come sarà il futuro di Rummo, in continua crescita nel mondo e con solide radici italiane”.
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