Domani, il gran giorno di Gaetano Manfredi

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NAPOLI – Oggi è stato il giorno di Catello Maresca. Domani sarà il giorno di Gaetano Manfredi. Sì, perché certi amori se non finiscono, almeno non svaniscono nel giro di poco più di una settimana. E oggi pomeriggio il centrosinistra è tornato alla carica. A Roma come a Napoli. Da Enrico Letta e Giuseppe Conte a Marco Sarracino, che ha avuto modo di sentire al telefono l’ex rettore della Federico II.

Ora per Manfredi è venuto davvero il momento di dire si o di dire no. Il Pd e il Movimento 5 Stelle credono di aver fatto tutto l’umanamente possibile, in questo momento, per far tornare in carreggiata Manfredi. E ora la palla passa a lui. Definitivamente.

Da qui a 24 ore dovrebbe prendere anche lui posto lungo la linea di partenza per la corsa a Palazzo San Giacomo, accanto al suo principale competitor: Maresca. 

E, a tal proposito, c’è da dire che tra i dem si respira un’aria fiduciosa. La stessa lettera del gran rifiuto, in realtà, è stata sempre letta come uno sprone. Una mossa da parte dell’ex ministro per portare, prima di lui, Napoli e le sue problematiche al centro della scena politica e istituzionale. E per far sì che ognuno facesse fino in fondo la propria parte. Questa mossa, gli è stato riconosciuto fin dai primissimi endorsement ricevuti al momento suo passo di lato, è andata in porto.

Il nodo dei 5 miliardi di debito è stato affrontato dal Governo. Prima il decreto sostegni bis ha indicato la strada giusta. Poi Enrico Letta ha incaricato uno dei suoi per studiare una soluzione tecnica affinché lo Stato centrale possa accollarsi il debito pregresso di Palazzo San Giacomo. Poi c’è stata la promessa di una mozione parlamentare con la quale impegnare il Governo. Oggi è uscita allo scoperto la viceministra dell’Economia del Movimento 5 Stelle Laura Castelli: lo Stato si accollerà i debiti dei Comuni in deficit e “renderemo strutturale il fondo per gli enti in dissesto”, è stata la promessa.

Promessa che, alle orecchie di Manfredi, potrebbe bastare per scendere in campo e dare inizio alla campagna elettorale. La voglia dell’ex rettore di rilanciare la sfida su Napoli non è mai venuta meno.      

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