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Napoli – Missione compiuta. A Roma, si sono incastrate anche le ultime caselle. Napoli sarà il primo (e unico) laboratorio dell’alleanza Pd, centrosinistra e Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni con un candidato sindaco unitario.
Il nome rimane ancora nell’aria. Ma ormai non ci sono più dubbi: è quello dell’ex rettore delle Federico II Gaetano Manfredi.
Nel pomeriggio di oggi, su Facebook, a dare libero sfogo alla sua soddisfazione è stato il segretario del Pd Napoli, Marco Sarracino, parlando di “candidatura unitaria che nei prossimi giorni presenteremo alla città”.
Nel frattempo, sono tanti i sassolini dalle scarpe che il numero uno dei dem partenei ha voluto togliersi: il percorso che ha portato alla nomination di Manfredi è stato lungo e tortuoso.
“Dopo dieci anni difficilissimi abbiamo ricostruito una comunità politica che innanzitutto ha avuto l’umiltà di chiedere scusa per gli errori commessi – ha scritto su Facebook il segretario – Gli errori sono stati tanti, nel 2011, nel 2016, dalle primarie (che hanno causato polemiche, conflitti e inchieste) a scelte politiche in qualche caso fuori dalla realtà. Il più grave di tutti ritengo però sia stato quello di pensare di poter essere sempre autosufficienti. E’ su questo atto di presunzione che si fonda il vero dramma di quella che per noi è stata una vera e propria traversata nel deserto”.
Sarracino ha sottolineato il lavoro della sua segreteria per tenere in vita il tavolo delle 24 liste sostenendo che quello della autosufficienza è stata “una presunzione tale da farci affrontare tutte le tornate elettorali contro le destre senza alcun alleato”.
Un errore che Sarracino dal primo giorno in cui è stato alla guida del Pd di Napoli si è ripromesso di non ripetere più: “E’ stato il primo problema che l’attuale gruppo dirigente, in sintonia con la segreteria nazionale di ieri e di oggi, ha tentato di affrontare e risolvere”.
Fatto sta che la missione, per lui, ora, è già compiuta. Fulvio Frezza, consigliere regionale di Più Europa, nel tardo pomeriggio, lancia ancora un’agenzia che lo prende di mira (“Le consultazioni di Sarracino hanno i tempi di un giro d’Italia”, lamentandone la lentezza per far scaturire il nome del candidato unitario).
Ma tant’è. Sarracino, evidentemente, è sicuro del fatto suo si scarica anche in questo modo: “Dispiace leggere alcune critiche ingenerose e forse in qualche caso gratuite contro un partito verso il quale si spara anche un pò per rancore e pregiudizio. Ma se guardiamo a tutte le scelte fondamentali prese in questo anno e ne esaminiamo gli esiti, non possiamo non notare che i fatti, nella loro chiarezza, ci hanno dato ragione”.
La mente, in questo passaggio, non può che arrivare in primis all’area del Pd che fa riferimento al Governatore De Luca, la quale ha visto sempre l’allenza con il Movimento 5 Stelle come il fumo negli occhi.
Tuttavia, per Sarracino è arrivata già l’ora di rivendicare che “non è un caso se oggi in tutta Italia non si parla più di Napoli come esempio negativo o come la città della “vergogna delle primarie”, ma come un modello che, se risultasse vincente, potrebbe essere quello con cui le principali forze progressiste e riformiste del Paese sfideranno unite la destra di Salvini e Meloni alle prossime elezioni”.
“Il Pd di Napoli si è fatto carico di questa responsabilità – ha sottolineato il suo leader – tenendosi fuori da polemiche e linguaggi spesso incomprensibili, e lavorando ininterrottamente ad una candidatura unitaria che nei prossimi giorni presenteremo alla città. Una responsabilità dettata dalla consapevolezza di non essere un soggetto politico improvvisato, una lista ad personam o una forza politica che si vergogna anche di presentare il proprio simbolo alle elezioni come la Lega nord di Salvini, ma di appartenere ad una storia importante di cui tutti noi dobbiamo essere orgogliosi. Una storia che preserveremo da furbizie e colpi sotto la cintura”.
“Nessuno ha mai pensato che sarebbe stato semplice – ha concluso Sarracino – ma se oggi tante forze politiche hanno deciso di allearsi con il Pd significa che il lavoro di questo gruppo dirigente continua a mostrare i suoi frutti”.
“Napoli vive in uno stato di abbandono totale, isolata istituzionalmente e politicamente. Oggi, grazie al Pd, è tornata centrale nel dibattito pubblico nazionale. E noi abbiamo l’ambizione di farla tornare allo splendore e alla bellezza che merita”.
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