Napoli – Alessandro Sansoni: laurea in filosofia, studioso di storia medievale, giornalista, esperto di comunicazione, voce del centrodestra napoletano. A suo riguardo si legge: “Ripete spesso, anche a se stesso, una massima di Nietzsche: ciò che viene fatto per amore accade sempre, al di là del bene e del male“.
“Tutto vero“.
Ci dica cosa c’è di bene e cosa c’è di male in vista delle elezioni comunali a Napoli.
“Poco di bene, molto di male“.
Perchè?
“Ravviso poco amore per Napoli“.
Ma tutti si dicono pronti a fare il bene della città…
“Sono talmente interessati al suo bene che non sono nemmeno ancora ufficiali i candidati a sindaco”.
Ad oggi se ne annunciano almeno cinque.
“Al di là delle corse solitarie di Alessandra Clemente, Antonio Bassolino e Sergio D’Angelo, i competitor più forti, quelli indicati da centrodestra e centrosinistra, dove sono?“
Bisogna aspettare ancora un pò.
“Napoli è una subordinata”
C’era da aspettarselo.
“Governare Napoli non rappresenta più un boccone ghiotto. A Palazzo San Giacomo ci sono più rogne che opportunità”.
E’ un pò deluso.
“Tornando alla massima di Nietzsche: qui ci vorrebbe un grande atto d’amore. La città è a pezzi”.
Ma si vive proprio male?
“Mi pare evidente. L’ordinario è negato. Chi ha famiglia come me ha difficoltà a scorgere un futuro per i propri figli. Ecco: che prospettive ha Napoli?”
Come per i candidati, anche per i programmi ci siamo, eh! Tenga ancora un pò di pazienza…
“Napoli è diventata la provincia della provincia dell’impero”.
Catello Maresca sarà presto il cavaliere che vorrà riscattarla.
“Maresca ufficialmente non è in campo. Non ha un programma. Non ha una squadra”.
Fiducia cieca a nessuno, nemmeno a lui.
“Chiaro: a nessuno, nemmeno a lui. Anche perchè bisogna saper interpretare l’elettorato che si va a rappresentare. E lui è stato un ottimo magistrato, a quanto si sa. Ma la politica è un’altra cosa. Di cosa stiamo parlando?”
Maresca vuole andare in battaglia senza i simboli dei partiti di centrodestra.
“Appunto. Ma se si invoca una attenzione nazionale su Napoli, la presenza dei simboli dei partiti mi pare il minimo sindacale”.
Vuole essere il candidato civico: il popolo deve acclamarlo contro i partiti brutti e cattivi.
“Mi pare che Napoli abbia già dato con una malintesa esperienza civica. Che l’abbia fatto con De Magistris e che questo l’abbia portata all’isolamento più assoluto. No grazie”.
Sostituto Procuratore generale a Napoli e contemporaneamente candidato (senza dirlo) a sindaco di Napoli. Lei che è un esperto, è roba da Medioevo?
“Sì. Possiamo rintracciare qualcosa di quell’epoca in questo caso: la commistione tra sfera pubblica e sfera privata. Tipico degli stati pre-moderni”.
Nessun Cavalier Maresca, quindi. E di Cavalier Manfredi che diciamo?
“Che è un altro nome su cui è difficile fare una valutazione. I cavalieri scendevano in campo”.
Già si odono i ruomori della battaglia elettorale però.
“Manfredi è stato un buon ministro dell’Università. Anzi: è stato il miglior ministro del Conte 2. Ma è in campo?”.
Profilo del suo candidato sindaco ideale.
“Che abbia una chiara connotazione di centrodestra. L’unica caratteristica che assicurerebbe davvero a Napoli una discontinuità rispetto, quasi, a prima dell’epoca di Maurizio Valenzi, dico bene?”.
Per ricordare un sindaco non di centrosinistra a Napoli rischiamo davvero di tornare al Medioevo.
“Eppure a Napoli credo che sia soprattutto elettorato di centrodestra quello che da tempo non va più a votare”.
Bisognerebbe rimotivarlo.
“Con una discontinuità culturale. Con un nuovo programma che rilanci Napoli in Italia e nel Mediterraneo. Qui, invece, da trent’anni, si parla solo di turismo. E’ possibile? Un’area metropolitana di 3 milioni di abitanti può reggersi solo sul turismo?”
Lo dica lei.
“Io dico di no. Dico che sostenerlo è una stupidaggine. Messa sotto gli occhi di tutti dalla stessa pandemia, del resto”.
Chi parla di turismo come asse fondamentale dello sviluppo fa retorica, quindi.
“Come fa retorica spesso chi parla di camorra. Napoli è una città violenta. Ma qui anche la criminalità si è ridotta, parcellizzata. Quella organizzata insegue gli appalti pubblici. Magari al Nord. E quindi mi chiedo se non avesse ragione il direttore de Il Mattino Alessandro Barbano ad invocare la sospensione della normativa antimafia: ha solo creato più burocrazia”.
Su cosa si giocherà la prossima campagna elettorale?
“E’ un segreto di Pulcinella: ci vuole una legge speciale per Napoli. Altrimenti, il sindaco che eleggeremo potrà fare solo una cosa: portare i libri in tribunale”.
Su cosa puntarebbe il candidato Sansoni?
“Sul rilancio industriale. A cominciare da quello del porto, la più grande fabbrica rimasta a Napoli”.
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