Centro Commerciale “La Fabbrica”, chiusura nel silenzio

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Salerno – Avvolta dalla nube del Covid, è passata inosservata a Salerno la chiusura del centro commercialeLa fabbrica“, situato nella zona industriale della città.

La pandemia è stato il colpo fatale, ma non certamente la causa del fallimento, l’ennesimo di un progetto di riconversione che ha radici antiche. Era soltanto l’ottobre del 2018, quando tra un bagno di folla e alla presenza anche del Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca e del patron Gianni Lettieri il centro commerciale “La Fabbrica” apriva i battenti. In tre anni si è passati dall’entusiasmo e dall’ottimismo nell’apertura al silenzio assordante che ha circondato la chiusura del centro commerciale, probabilmente un record di vita per una struttura le cui radici sono più profonde.

Alla fine degli anni 90, Gianni Lettieri, all’epoca presidente degli industriali di Napoli decise di chiudere la fabbrica e di costruire un centro commerciale al suo posto, attraverso un progetto di delocalizzazione che avrebbe spostato l’attività produttiva delle Cotoniere riconvertendola in un altro settore nella zona industriale. Il progetto che costò anche un’inchiesta conclusasi per insussistenza del fatto all’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca accusato di aver avvantaggiato Lettieri nella trasformazione dell’area, finì per andare avanti su due strade diverse. Da una parte, seppur complicato da una serie di contenziosi e con un percorso anche in questo caso non facile, sul sito delle ex Mcm a Fratte nasce e si realizza il centro commerciale Le Cotoniere. L’inaugurazione nel dicembre del 2016. Nella zona industriale, invece, come nei patti i lavoratori delle ex Mcm vengono assorbiti dalla MedSolar, azienda per la produzione di pannelli solari. Siamo al 2010.

Nel corso della conferenza stampa di inaugurazione dello stabilimento di Salerno, Giovanni Lettieri parla già di poter avviare entro l’anno successivo una seconda linea di produzione ed assumere 65 lavoratori. Non avverrà mai. Nel 2015 la Med Solar cambia la denominazione in La Fabbrica ed avvia la creazione del centro commerciale, che non ha avuto migliori fortune. Il risultato oggi come allora è la delusione di aspettative e promesse non mantenute. Angelo Rispoli che come sindacalista ha seguito le sorti dei lavoratori impegnati nelle pulizie della struttura e che da tempo erano in agitazione perché avevano percepito la crisi della struttura e il mancato rispetto dei patti, non esclude per i prossimi giorni forme di protesta. Del futuro non si conosce molto. Al momento sono stati apposti dei dissuasori per evitare il parcheggio nell’area.

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