Napoli – Marco Sarracino, 31 anni, segretario del Pd Napoli alle prese con il laboratorio politico in cui si testa l’esperimento dell’alleanza Pd-Cinque Stelle in una grande città.
Quando richiamerà tutto il centrosinistra e i pentastellati al tavolo?
“Lunedì alle 18:30. Anche se c’è la partita del Napoli”.
Allora spostate l’appuntamento.
“No: non fa nulla. Le convocazioni sono già partite”.
Del resto, Enrico Letta è stato chiaro: per la fine del mese, o c’è un nome unitario come candidato sindaco o le primarie. L’ha più incontrato in questi giorni?
“No. Ma il rapporto con lui è di reciproca fiducia. Sono in continuo contatto con la segreteria nazionale. E le primarie non ci saranno”.
Ci sarà un “preambolo” per definire la coalizione (a quello eravamo rimasti prima di Pasqua) e ci sarà un nome unitario: Roberto Fico o Gaetano Manfredi?
“Il preambolo e il candidato sindaco unitari rappresentano la nostra ambizione. Ma sui nomi non mi sbilancio. Per rispetto dei diretti interessati. E per garbo a tutte le altre forze politiche della coalizione: il nome lo sceglieremo con loro”.
Secondo il sondaggio Quorum, con Fico ci sarebbe un’alta possibilità di vincere al primo turno.
“Il nostro lavoro non sarà influenzato dai sondaggi”.
Anche con Manfredi, nome più gradito a deluchiani e Italia Viva, vi danno avanti.
“I sondaggi non devono influenzarci. Ma certo, confermano una cosa: che la nostra linea politica, quella di presentarci alle elezioni con un’ampia coalizione di centrosinistra e con il Movimento 5 Stelle, è vincente. Lo abbiamo già testato sul campo, d’altra parte. Non con i sondaggi. Quando abbiamo riconquistato dei Comuni che, per errori passati del Pd, avevamo perso”.
I Verdi e Italia Viva reclamano le primarie.
“Le primarie, questa volta, con una pandemia in corso, sarebbero una scelta lontana dalla realtà che pure abbiamo l’ambizione di rappresentare. Che facciamo? Invece di riaprire i negozi, ci mettiamo ad aprire i seggi?”
Gennaro Migliore già si muove da candidato. Prenda il telefono e gli spedisca un messaggio.
“Gli scrivo: ‘Caro Gennaro, lavoriamo tutti assieme per l’unità’. Tra l’altro, sono in perfetta sintonia con Graziella Pagano, la coordinatrice cittadina di Italia Viva”.
Ma, al di là su chi forma una coalizione, 5 Stelle o meno, i riformisti pongono l’attenzione sul cosa ci si propone di fare assieme. Letta, ieri sul Corriere della Sera, ha posto l’accento sulla “ricostruzione” all’insegna del Recovery Fund.
“Abbiamo un nuovo programma, una nuova visione della città. Sappiamo come vogliamo Napoli da qui a 20 anni. Con meno diseguaglianze e in piena trasformazione eco-sostenibile. In Comune proporremo l’istituzione di un assessorato alla transizione ecologica”.
Alla Grillo.
“Proprio oggi iniziamo una due giorni sull’ambiente. Siamo gli unici ad approfondire questo tema così importante”.
Grillo ha fatto quel video in difesa del figlio accusato di stupro che sta facendo molto discutere.
“E’ un video inaccettabile”.
Lo ha detto ai grillini di Napoli?
“Non ne ho avuto modo”.
Ha avuto modo, invece, di vedere la trasmissione di Corrado Augias “Città segrete” dedicata a Napoli?
“In realtà no”.
Alessandra Clemente ha giurato su Facebook che si “farà sentire”.
“Non sono solito leggere i post della Clemente. Ma, al di là di questa mia mancanza, è evidente come la città necessiti di una nuova narrazione”.
A proposito di nuovo: il professor Attilio Belli, oggi sul Corriere del Mezzogiorno, sostiene che il Piano strategico presentato dalla Città Metropolitana ha ben poco di strategico e nulla ha a che fare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Io sono stato eletto segretario del Pd Napoli a dicembre del 2019. E una delle mie prime scelte fu quella di mettere il partito all’opposizione in quell’ente, ultimamente utilizzato più per tornaconti elettorali che per altro, come dimostra la vicenda della riorganizzazione del personale”.
A proposito di decisioni. Il Tar ha dato l’ok alla rimozione del murale che omaggia Ugo Russo ai Quartieri. Ora la palla torna al Comune. Per lei, bisogna cancellare anche quello?
“Sì. Per me, è giusto cancellarlo. Ed è assurdo anche solo parlarne”.
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