Nonostante l’ora legale, ha fatto buio fuori passando da una riunione all’altra. In primis sui ristori, vista la manifestazione di piazza Montecitorio. Ma agli occhi di Alessandro Amitrano non è passata inosservata nemmeno l’ultima presa di posizione di Italia Viva a Napoli.
Del resto, è lui, il giovane parlamentare napoletano, l’uomo di Fico che siede al tavolo col centrosinistra partenopeo. Ed è lui a rispondere al diktat lanciato al resto del centrosinistra in mattinata da Renzi e ripreso nel pomeriggio dalla coordinatrice cittadina di Italia Viva, Graziella Pagano: “O con noi o col Movimento 5 Stelle”.
“Napoli ha bisogno di programmi, visione del futuro, idee, non certo di diktat o pregiudizi. O, peggio ancora, di polemiche di piccolissimo cabotaggio – ragiona il portavoce Amitrano – A Napoli, servono un fronte politico e civico largo, un programma e una squadra all’altezza”, prosegue.
Ma il fatto è che è proprio sul capitano di questa squadra che si litiga: per la renziana Pagano, il Movimento 5 Stelle sarebbe il benvenuto nel centrosinistra “solo se accettasse un nome come quello di Gaetano Manfredi”. Altrimenti, “Renzi, in fondo, non ha detto nulla di nuovo: no coi populisti. E, quindi, io dico no a un accordo preconfezionato da parte della segreteria del Pd con il M5S sul nome di Roberto Fico”.
Amitrano alza le spalle. Non vuole inseguire la querelle sui nomi. Ma sottolineare come “servano idee chiare su quale città vogliamo costruire nei prossimi cinque, dieci anni”. Come dire: nel frattempo, da qui alle elezioni, è già una gara di resistenza.
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