Centrodestra, scatta l’operazione Pasqua serena (Maresca o non Maresca)

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Napoli – Ordine da Roma a firma Antonio Tajani: nel centrodestra napoletano scatta l’operazione Pasqua serena.

“Ma se è già fin troppo serena!”, fa notare qualcuno nelle stanze di piazza Bovio, nel quartier generale dei berlusconiani con un sorriso sarcastico. 

E già. A nessuno è sfuggito che quando il candidato a sindaco in pectore di Forza Italia Catello Maresca è finito nel mirino del sindaco Luigi De Magistris, venerdì scorso, nessuno lo ha difeso. “Vuole rimanere in pectore? E si becca le difese in pectore!”

Ma tant’è: la colomba pasquale proveniente da Roma si riferiva ai nuovi coordinamenti, cittadino e regionale.

Stanislao Lanzotti e Mimmo De Siano, per la leadership dell’una e dell’altra, sono sott’attacco. Nel senso che Forza Italia si è spaccata su due linee politiche ben distinte e, nonostante Tajani, ancora distanti.

Il solco è quello della collocazione politica: mica roba da poco. A Napoli, Lanzotta e De Siano vorrebbero Forza Italia e una lista civica (avrebbe già il nome: Azzurri per Napoli) che poco avrebbe a che fare col resto del centrodestra, leggi Fratelli d’Italia e Lega.

Una lista di moderati e liberali che si collocherebbe al centro, che per il candidato sindaco Catello Maresca sacrificherebbe anche il simbolo, e che ha ammiccato anche ai moderati del centrosinistra. Finanche di area Pd.

Apriti cielo: proprio questo ha sancito la rottura con la parte di Forza Italia di Fulvio Martusciello e Stefano Caldoro che, invece, vogliono compattare il fronte del centrodestra con la sua identità già ben sancita.

Niente grandi intese in salsa napoletana – è il ragionamento di questa parte – il centrodestra compatto, questa volta, ce la può fare a conquistare Palazzo San Giacomo. Maresca o non Maresca, ma con il nostro simbolo”.

Questa parte politica attacca la leadership dei coordinamenti cittadino e regionale avanzando il nome di Franco Silvestri al posto di Lanzotti e quello dello stesso Martusciello almeno al fianco di quello di De Siano.

Ma deve essere Roma a mediare e ricomporre i cocci. Anche se, per ora, si accontenta di una Pasqua serena.

 
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