Fonderie Pisano, un’ordinanza impone consegna studio Spes al Comitato

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

Una nuova ordinanza del TAR che impone, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, la consegna delle relazioni finali e di tutte le quelle mancanti per conoscere finalmente, nel suo complesso, le risultanze dello studio relativo ai cluster che riguardano l’influenza delle Fonderie Pisano sulla salute dei residenti di Fratte e delle aree limitrofe. Il comitato Salute e Vita parla di una nuova, piccola ma significativa vittoria “Esprimiamo molta soddisfazione e siamo fiduciosi – ha dichiarato Lorenzo Forte- nei prossimi giorni potremmo entrare in possesso di tutta la documentazione che rappresenta un tassello fondamentale e che ci permetterà, come Associazione Salute e Vita, insieme al Comune di  Pellezzano e al Sindaco Morra, di conoscere finalmente tutta la verità sull’inquinamento”.

Il comitato ha colto l’occasione per stigmatizzare nella stessa nota l’atteggiamento dell’Asl: pur firmataria del protocollo di intesa dello Spes, dal 2017 non ha mai chiesto né fatto pressioni per avere i risultati dello Studio SPES, nonostante essa sia la massima autorità delegata da leggi nazionali per la tutela della salute umana. Ma critiche sono state rivolte anche alla Regione Campania che nell’aprile del 2020 (in pieno lockdown) ha addirittura concesso l’autorizzazione integrata ambientale AIA con la quale ha permesso alle Fonderie di continuare a restare aperte. Infine il Comune di Salerno, che non ha mai fatto dichiarazioni né tantomeno pressioni per avere tali risultati nonostante la legge lo configuri come “primo responsabile” per la salute dei suoi cittadini. Dall’altro canto va invece ricordato che le istituzioni tirate in ballo in maniera congiunta dieci giorni fa hanno tenuto una riunione con i vertici dell’azienda per mettere nero su bianco i presupposti per delocalizzare lo stabilimento nell’area industriale di Buccino. La nascita della nuova fabbrica potrebbe rappresentare, al netto dell’opposizione forte che si sta già registrando nell’intera area del Cratere, individuata per il nuovo stabilimento, l’unica vera soluzione per comitato e residenti.

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it