Allagamenti nell’Agro: 16 sindaci scrivono al presidente De Luca

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Preoccupati dalla tenuta degli argini dei fiumi Sarno e degli affluenti Solofrana e Rio Sguazzatoio, dopo le recenti piogge che hanno causato danni in diversi territori dell’agro nocerino sarnese, i sindaci Giuseppe Canfora, in qualità di Sindaco del Comune di Sarno, Cosimo Ferraioli in qualità di Sindaco del Comune di Angri,Paola Lanzara in qualità di Sindaco del Comune di Castel San Giorgio, Antonio La Mura, in qualità di Sindaco ff.  Comune di Sant’Egidio del Monte Albino, Giorgio Marchese, in qualità di Sindaco del Comune di Siano, Carmine Pagano in qualità di Sindaco del Comune di Roccapiemonte,Pietro Pentangelo in qualità di Sindaco del Comune di Corbara, Vincenzo Servalli in qualità di Sindaco del Comune di Cava dei Tirreni,Michele Strianese in qualità di Sindaco del Comune di San Valentino Torio, Manlio Torquato in qualità di Sindaco del Comune di Nocera Inferiore, Carmela Zuottolo in qualità di Sindaco del Comune di San Marzano sul Sarno, Antonio Rescigno in qualità di Sindaco di Bracigliano, Giovanni Maria Cuofano in qualità di Sindaco del Comune di Nocera Superiore,Raffaele Maria De Prisco in qualità di Sindaco del Comune di Pagani, Cristoforo Salvati in qualità di Sindaco del Comune di Scafati, hanno presentato una nuova lettera congiunta all’attenzione del presidente della giunta regionale Vincenzo de Luca e del vicepresidente con delega all’ambiente, Fulvio Bonavitacola. 

I primi cittadini ricordano i danni registrati  nelle zone comprese tra Pagani e San Marzano Sul Sarno,  (danni ingenti a numerose che abitano a traversa Antonio Esposito Ferraioli e via Gramsci), nel comune di Scafati (allagamento di piazza Garibaldi), nel comune di Castel San Giorgio (sono state particolarmente colpite: Via Riccardo Ciancio, Frazione Fimiani, Zona Cimiteriale  e ferroviaria) e nel comune di Nocera Superiore (allagamenti nella zona Starza) ed esprimono la loro preoccupazione sulla tenuta degli argini del fiume e dei torrenti.  In questi ultimi episodi è stata la rottura degli argini in punti insoliti che ha causato l’allagamento di decine di case, danni ingenti ai raccolti delle terre coltivate e anche mancanza d’acqua. 

La lettera si conclude con la richiesta di un incontro urgente per avere conoscenza dello stato dell’arte del GPS relativo alla sistemazione idraulica con conseguente riduzione del rischio idrogeologico del fiume Sarno, compresa la rete di affluenti e canali ad esso connessi, attraverso la regimentazione idraulica dell’asta fluviale e la realizzazione di vasche di laminazione di idonea portata e di una seconda foce del fiume Sarno. Il problema sollevato più volte ha  nel corso dei mesi passati anche diversi sopralluoghi di rappresentanti del consiglio regionale, compreso di recente il vicepresidente Bonavitacola. 

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