Oliveto Citra (Sa) – “La cultura e la musica tornino ad essere dialogo e non offesa”. Non usa mezzi termini, don Luigi Piccolo, il parroco della Valle del Sele, commentando la 71esima edizione del Festival della Canzone Italiana.
Un festival, quello di Sanremo, che per l’edizione 2021, non si è sottratto a critiche circa gli oggetti indossati e gli atteggiamenti assunti durante le esibizioni da alcuni artisti saliti sul più importante palcoscenico della musica italiana. Non sono passate inosservate e sono finite al centro delle critiche di vescovi, utenti dei social e credenti, la corona di spine al capo indossata da Rosario Fiorello e le mani sui genitali di uno dei cantanti del gruppo Maneskin, questi ultimi vincitori della 71esima edizione del festival della canzone italiana.
Azioni e oggetti che hanno scatenato la reazione immediata del vescovo di Ventimiglia–San Remo, Antonio Suetta, che ha parlato di blasfemia, sdegno e mancanza di rispetto, nei confronti della fede cristiana, della Chiesa cattolica e dei credenti. “Pur rivolgendo i migliori auguri ai vincitori del Festival le cui doti canore non sono in discussione – chiosa il parroco salernitano – è fondamentale ricordare che la cultura non offende. Tali scelte devono far riflettere-dice- In un mondo liberale – aggiunge don Piccolo –la cultura è un dialogo che non può offendere e ledere il diritto di espressione dell’altro. Il linguaggio della musica e il messaggio culturale portato con esso sul palco di Sanremo tornino ad essere dialogo rispettoso e mai offesa”.
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