Governo Draghi, quattro sì a Di Maio dai parlamentari sanniti: “Abbiamo i numeri per incidere ancora”

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Abbiamo il dovere di ascoltare Draghi, capisco i malumori ma dobbiamo essere maturi”. Non sarà più il leader politico del Movimento Cinque Stelle ma quella di Luigi Di Maio resta una delle voci più autorevoli e seguite nell’universo pentastellato. Rilevante, dunque’ la sua ‘apertura’ nei confronti dell’ex governatore della Bce, chiamato nelle prossime ore a formare il nuovo governo.

Sulla stessa lunghezza d’onda del ministro degli Esteri si è subito sintonizzata Virginia Raggi, sindaco di Roma e altro riferimento importante nel mondo a Cinque Stelle.

Dulcis in fundo, è stato Giuseppe Conte a sollecitare una interlocuzione tra il M5S e il premier incaricato, anche per non disperdere lavoro e prospettive della coalizione giallorossa.

“Decideranno i parlamentari”, comunque, ha spiegato Di Maio. E il Sannio, come noto, di parlamentari grillini ne esprime ben quattro.

La prima a rompere il silenzio è stata la deputata Angela Ianaro. “Consapevolezza” e “maturità” le sue parole d’ordine: “Ringraziamo il presidente uscente Conte ancora una volta per la sobrietà e il rispetto delle istituzioni che ha sempre mostrato, sin dal primo giorno del suo incarico.

Le urgenze del Paese – dice la Ianaro – richiedono alla politica di svolgere un ruolo primario nel nuovo governo che si andrà a formare.

Occorrono consapevolezza e maturità nel confronto che ci apprestiamo a tenere, assumendo la stessa responsabilità che ci ha sempre caratterizzato.

Dobbiamo aprirci alla partecipazione, – conclude la grillina – all’ascolto e alla proposta di soluzioni politiche per il bene dell’Italia”.

Sì all’appello di Di Maio anche per Danila De Lucia: “Come sempre, nei momenti difficili, Luigi Di Maio rimane il più lucido” – dichiara la senatrice beneventana. “Mai come ora – spiega – è importante non lasciarsi travolgere dagli eventi ma cercare di controllarli o, quanto meno, di coglierne le evenienze che meno possano danneggiare il Paese. Questo anche nel rispetto delle indicazioni venute dal Capo dello Stato”.

Ma la “linea” Di Maio-Conte convince anche il deputato Pasquale Maglione. Che scrive: “Sono orgoglioso di aver in questi anni sostenuto con il mio voto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ancora una volta, con le sue parole, ha dimostrato saggezza e altruismo per il solo interesse del Paese.

Il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica in Parlamento ed esprime più della metà dei Presidenti di Commissione nelle due Camere.

Un potenziale che deve essere messo al servizio dei cittadini attraverso un Governo politico che si assuma la responsabilità di decisioni politiche.

Condivido le parole di Luigi Di Maio che, – continua Maglione – al netto delle legittime e sacrosante perplessità, ritiene che il Movimento 5 Stelle ha il dovere di ascoltare, proporre, confrontarsi e poi decidere.

Non siamo noi che abbiamo determinato la crisi e siamo ancora una volta chiamati a fare le scelte necessarie per l’interesse dell’Italia tutta. Scelte condivise, informate e ragionate”.

Il nostro orizzonte è un Governo politico e consci della nostra serietà e della nostra azione a solo favore dei cittadini, dimostrata con i fatti e non dalle agenzie, lavoreremo affinché non vengano commessi gli errori del passato in cui si è cercato di affidare ai tecnici quello che invece compete alla Politica”.

“Nulla è scontato e tutto è ancora da scrivere” – conclude Maglione che non risparmia una ‘freddura’ nei confronti del sindaco di Benevento. “L’attuale crisi – chiosa il deputato – ha sancito, definitivamente, una sola certezza: Mastella non ne azzecca una… “.

Il quarto sì è di Sabrina Ricciardi. La senatrice mette in conto i rischi legati a una decisione complicata ma non ha dubbi sul da farsi. E infatti dichiara: “Siamo stati responsabili e maturi sempre, ma molte persone non se ne sono accorte o non ci hanno compreso. Forse avremmo dovuto comunicare meglio tutto ciò che abbiamo realizzato nell’esclusivo interesse dei cittadini. Dimostrare maturità anche in questa circostanza significa fare il bene del Paese anche se saremo costretti a rimetterci. Le priorità saranno due: in primis proteggere il popolo dall’assalto della vecchia nomenclatura che adesso sente di nuovo odore di potere, e inoltre difendere tutti i provvedimenti portati a casa dal Governo Conte”.

“Dovremo saper ponderare ogni mossa. Al Senato – chiude la Ricciardi – per fortuna siamo compatti e qualsiasi decisione sarà presa insieme”.

 

 

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