Benevento – Tutti questi anni lontano da casa non li aveva mai trascorsi, perché San Siro in fondo è casa sua e lo è stata per quattordici lunghi anni. Dal primo gol realizzato contro la Fiorentina il 9 settembre 2001, all’ultima partita da allenatore il 24 maggio 2015, quando il suo Milan superò per 3 a 0 il Torino con doppietta di El Shaarawy e rete di Pazzini. Sono passati più di cinque anni e otto mesi da quella domenica, giorno dell’ultima apparizione da protagonista di Filippo Inzaghi a San Siro.
Il tecnico del Benevento tornerà per la prima volta nello stadio che lo ha eletto bandiera rossonera e lo farà per sfidare l’altra metà di Milano. Sarà una sorta di derby per SuperPippo, come quello beffardamente mancato nella stagione 2018/19 alla guida del Bologna. La società felsinea, dove era approdato dopo il biennio al Venezia tra serie C e B, decise di esonerarlo alla 21^ giornata in seguito alla debacle casalinga contro il Frosinone (0-4). Una scelta maturata nella settimana che avrebbe riportato Inzaghi a San Siro per sfidare l’Inter e invece a sedere sulla panchina rossoblu fu Sinisa Mihajlovic.
Quell’anno Inzaghi ospitò le due milanesi al “Renato Dall’Ara” nel girone di andata, proprio come gli è capitato quest’anno con il Benevento, ritrovando la serie A dopo la splendida cavalcata tra i cadetti e un campionato vinto trionfalmente. Tornerà a San Siro sabato sera e tornerà a calcare l’erba di uno stadio dove la Strega, paradossalmente, ha giocato “solo” due anni fa. In un impianto deserto (come lo sarà anche sabato), i giallorossi di Christian Bucchi salutarono la Coppa Italia arrendendosi per 6 a 2 all’Inter di Spalletti. Era il 13 gennaio 2019 e Pippo era ancora l’allenatore del Bologna. Sarebbe stato sollevato dall’incarico il 28 gennaio, esattamente due anni fa. E allora, come oggi, sognava di affrontare l’Inter a “casa sua“.
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