Shoah, don Piccolo: “Giornata della memoria non sia solo un monumento, ma apra il cuore al dialogo verso gli altri”

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Oliveto Citra – “La giornata della memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto non sia solo un monumento e un’astratta ammonizione di ciò che è stato, ma apra il cuore al dialogo e alla tolleranza tra i popoli”. È il monito ai giovani di don Luigi Piccolo, il parroco di Oliveto Citra, che nella giornata della memoria, questa sera terrà un incontro online con giovani e famiglie della parrocchia della Valle del Sele, per rimarcare l’importanza del ricordo e il messaggio di pace contro ogni forma di discriminazione, razzismo e violenza, affinché gli orrori del nazifascismo non si ripetano mai più.

“Sono convinto-spiega Don Piccolo-che non basta una memoria che faccia storia, ma abbiamo bisogno di una memoria aperta sul presente, sveglia per vedere che ancora oggi, in diversi posti del mondo ci sono retro culture, modi di pensare e di interpretare la storia, che rendono viva la realtà della Shoah.

Se persecuzione e sterminio provocarono l’Olocausto-sottolinea il parroco- allora, sono consapevole che le idee di intolleranza, odio etnico e religioso, segregazione, violenza, rifiuto, emarginazione e vendetta, che sono ancora tra noi e nella nostra vita quotidiana, devono farci tenere alta l’attenzione affinché gli orrori di cui è stata capace l’umanità, come lo sterminio, non si ripetano mai più”.

“Umiliare l’altro per quello che pensa, per quello in cui crede, non è forse anche questa una forma di “morte bianca”, anche se incruente?– chiede don Piccolo, che continua- quanti oggi pagano l’emarginazione di quello che sono, vivono e credono? La Shoah di ieri? La Shoah oggi? Solo se scegliamo di aprire il cuore al dialogo vero e alla tolleranza concreta -conclude- l’umanità fa un passo avanti, altrimenti il giorno della moria resterà solo un moralistico ricordo di un triste fatto storico che ci muove al pietismo ed una mera formalità prevista dalla legge”.

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