A Ponte il primo incontro, oggi il matrimonio: alla scoperta di Depaoli

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Ne è passato di tempo da quel mattino autunnale del 2016. Ben lontani dalle luci della ribalta e da palcoscenici sfarzosi, Fabio Depaoli e il Benevento si incrociarono per la prima volta. A ospitare l’evento fu lo stadio Ocone di Ponte, teatro della sfida tra Chievo e Benevento Primavera. Finì 1-1: al gol di Brignola rispose Bismark, ma rispolverare quel precedente è un’occasione utile visto l’andamento del calciomercato. L’esterno di Riva del Garda è infatti il primo rinforzo del mercato invernale giallorosso. 

Classe ’97, di quella formazione era leader e capitano. L’avrebbe lasciata di lì a poco per intraprendere la carriera in prima squadra, un’esperienza che ha condiviso in parte anche con Hetemaj e Barba, ora pronti ad accoglierlo nel Sannio. Con il finnico ha giocato ben tre stagioni (condite da due sfide contro il Benevento nel 2016/2017: una vittoria e una sconfitta), discorso diverso per il difensore, suo compagno di squadra solo nel campionato chiuso con l’ultimo posto e la retrocessione nel 2018/2019. 

Al termine di quella stagione tutti e tre cambiarono aria. Hetemaj si trasferì nel Sannio agli sgoccioli del calciomercato estivo cambiando volto alla squadra di Inzaghi; Barba scelse l’esperienza nella Liga, al Real Valladolid; Depaoli si legò alla Sampdoria di Eusebio Di Francesco. In blucerchiato è rimasto una sola stagione conoscendo Gianluca Caprari, altro compagno che troverà all’ombra della Dormiente. Quando sembrava ormai destinato a una seconda stagione in blucerchiato, avendo giocato contro la Juventus e la Strega, è arrivata la chiamata dell’Atalanta. Impossibile da rifiutare.

Il trasferimento a Bergamo, voluto da Gasperini per colmare il vuoto lasciato in rosa dall’infortunio estivo di Piccini, si è rivelato però un disastro. Al tecnico nerazzurro sono bastate due gare – contro Napoli e Sampdoria – per capire quanto poco le caratteristiche del trentino rispondessero ai suoi schemi. Lo specchio è nelle opportunità successive concesse: solo spezzoni, a volte di pochissimi minuti, nei finali di partita, come avvenuto nel match di Benevento (in campo per 3 minuti più recupero). 

La Samp, che si era accordata con l’Atalanta per un prestito oneroso con diritto di riscatto, si è vista rispedire al mittente il giocatore, fuori da due progetti tecnici (quello di Ranieri e quello di Gasp, appunto). Da lì la necessità da parte di Ferrero di trovare una sistemazione immediata sperando in un rilancio che porti a una monetizzazione. Il Benevento, rimasto orfano di Letizia nel suo momento migliore, fa al caso di Depaoli. Terzino destro, a suo agio anche (se non soprattutto) nel ruolo di esterno a tutta fascia, il 23enne nelle giovanili del Chievo giocava da mezzala prima della metamorfosi: “E’ stato Maran a dirottarmi nel ruolo di terzino destro, che non ho più abbandonato. Gli devo molto”, disse in un’intervista qualche mese fa.  

E quando nel giorno della presentazione a Bergamo una settimana dopo aver perso a Marassi contro il Benevento – gli chiesero quali fossero le sue caratteristiche, rispose lapidario: “Mi definisco un giocatore generoso, cerco di mettermi a disposizione dei compagni e recuperare palloni”. La folta concorrenza e il rigore dello statuto atalantino lo hanno messo alla porta. Non prima di aver giocato nove minuti in Champions, nella disfatta casalinga contro il Liverpool. Una notte che comunque non dimenticherà. 

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it