Napoli, Gianni picchiato e rapinato: raccolti 11mila euro per ricomprare lo scooter

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Napoli – Un gruppo di delinquenti circonda e picchia un giovane rider con inaudita violenza per sottrargli lo scooter con il quale sta effettuando le consegne. È l’immagine della vergognosa aggressione avvenuta a Calata Capodichino a Napoli nella serata del 2 gennaio. Le scene riprese dal cellulare di un residente in zona hanno fatto il giro del web. Nel video si vede il povero lavoratore accerchiato da sei persone, che lo hanno violentemente pestato e trascinato a terra per rubargli il mezzo, a bordo del quale uno di loro è fuggito mentre gli altri scappavano con quelli utilizzati per l’aggressione.

Dopo le scene scioccanti dell’agguato, divenuto rapidamente virale sui social, viene lanciata una colletta per aiutare la vittima, 52 anni, padre di due figli, ad acquistare un nuovo ciclomotore, mezzo indispensabile per poter continuare a lavorare. La raccolta fondi lanciata sulla piattaforma “Gofundme.com” da Vincenzo Perrella, residente a Casalnuovo (Napoli), ha rapidamente raggiunto l’obiettivo minimo prefissato. Sulla piattaforma la raccolta ha raggiunto quota 11.068 euro, con quote che vanno da 10 a 100 euro. Una super donazione da 2500 euro risulta a nome di Mohamed Fares, calciatore algerino con cittadinanza francese, difensore e centrocampista della Lazio e della nazionale algerina.

Intanto la famiglia chiede giustizia: “Si chiama Gianni, ha 50 anni, e la famiglia chiede giustizia”. Lo ha spiegato, dopo la diffusione delle immagini, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ha dichiarato come la vicenda sia accaduta nella serata di sabato 2 gennaio, in pieno coprifuoco. “La famiglia chiede giustizia, si tratta di un uomo che fa il rider per non far mancare nulla a moglie e figli”, ha detto Borrelli.

“Non vogliamo dirvi molto, solo che abbiamo appena ascoltato un messaggio che il nostro amico (ormai lo è) ci ha inviato in privato” scrive Gianni Simioli, conduttore della Radiazza su Radio Marte. “Sapete cosa dice? Che ci ringrazia, ma che al momento non può rispondere perché dopo lo “stop” per la rapina subita, ha ripreso a lavorare per completare il giro di consegne con un’auto. Insomma, avete capito bene: sta proprio continuando a lavorare. Applausi e rispetto per questo disoccupato di 50 anni “che non può stare senza fare niente aspettando che arrivi un lavoro”. 

Secondo Borrelli “è incredibile quanto avvenuto: è come andare a rubare i soldi dell’elemosina in una chiesa; una violenza morale e fisica quella di sottrarre l’unico mezzo di sostentamento ad un povero lavoratore precario impegnato per quattro spiccioli per ore e ore”. L‘esponente politico, che sollecita “un forte impegno da parte degli investigatori”, si chiede però come sia possibile che “ancora oggi sfilino in città 6 delinquenti senza casco su due motorini con tutti i controlli che ci sono per il rispetto delle norme anticovid. E’ assurdo. Ora basta. In questa città la proclamazione della legalità non puo’ essere solo un esercizio verbale“, conclude Borrelli. 

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