Delocalizzazione fonderie, Cammarano: “Regione informi i cittadini su motivo della scelta del sito di Buccino”

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Buccino (Sa) – “La zona industriale agroalimentare di Buccino che sorge in una delle più importanti aree naturali protette campane e sottoposte a vincoli paesaggistici e ambientali della Riserva regionale, non è compatibile con la delocalizzazione delle fonderie Pisano. La Regione Campania informi i cittadini sulle ragioni che ci sono alla base della scelta del comune di Buccino quale sito della delocalizzazione delle fonderie”.  

Non usa mezzi termini e mette tutto nero su bianco in una missiva ufficiale, il consigliere regionale del M5S, Michele Cammarano, che questa mattina, ha depositato l’ennesima interrogazione indirizzata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla giunta regionale e all’assessore all’ambiente regionale, Fulvio Bonavitacola, circa la questione ambientale sulla delocalizzazione delle fonderie a Buccino.  

Il testo unico della legge sanitaria, regio decreto n.1265 del 1934 – scrive il Cammarano –qualifica insalubri le industrie come le fonderie. Industrie, le fonderie Pisano, che producono manufatti in ghisa all’interno dell’area urbana della città di Salerno, quest’ultimo sito non più idoneo all’ubicazione di una industria pesante che avrà come nuova sede operativa la zona industriale di Buccino, l’area individuata dalla proprietà per avviare il processo di delocalizzazione”.  

Iter di delocalizzazione finito, però, al centro di una lunga querelle giudiziaria ancora in corso davanti al Consiglio di Stato, scaturita a seguito delle barricate anti-insediamento di industrie pesanti, alzate dal Comune di Buccino che nel 2018 approvò una variante al Puc, trasformando la zona industriale di Buccino in distretto industriale agroalimentare e artigianale. 

Variante al Puc ma anche pareri contrari alla delocalizzazione delle fonderie nel sito volceiano da parte della Comunità Montana Alto Medio Sele e Tanagro, dai consigli comunali dei comuni del cratere, di cittadini, comitati, associazioni e dell’industria conserviera operante nella zona industriale di Buccino, la Icab spa.  

Un “no” quello del popolo dei comuni del cratere alla delocalizzazione dell’opificio salernitano di via dei Greci nella zona industriale del comune di Buccino, che ha visto il sostegno del consigliere regionale del M5S, Michele Cammarano, del senatore Francesco Castiello e del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.  

“L’area industriale di Buccino – scrive Cammarano – rientra parzialmente nel Sito d’Interesse Comunitario Fiumi Tanagro e Sele, inoltre è parzialmente soggetta a vincolo paesaggistico ex art. 142, del D.Lgs 42/04, per la fascia dei 150 m dalle sponde del fiume Bianco, censito nell’elenco delle acque pubbliche della Provincia di Salerno. La stessa area -sottolinea il consigliere regionale nell’interrogazione – è parzialmente interessata dalla presenza di vincolo ex art. 94 del D.Lgs. 152/2006 che disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, con la presenza di fasce di rispetto per un raggio di 200 m dai punti di captazione e derivazione di acqua potabile. In essa sono, infatti, insediate industrie alimentari che captano l’acqua potabile in loco”.  

Poi, la novità: “È in corso – sottolinea Cammarano nell’interrogazione – il riconoscimento del territorio per l’adesione alla Strategia Nazionale Aree Interne che, come previsto dall’accordo di partenariato con l’Unione Europea del 9 dicembre 2013, promuove il “capitale territoriale” inutilizzato presente in questi territori, ovvero il capitale naturale, culturale e cognitivo, l’energia sociale della popolazione locale e dei potenziali residenti, e il valore dei sistemi produttivi agricoli, turistici e manifatturieri”. 

Vincoli paesaggistici e naturali ma anche valorizzazione dell’industria agroalimentare -“con delibera di Giunta regionale n 604 del 31/10/2016 sono state individuate le aree di crisi industriale, ai sensi del decreto del Ministro per lo sviluppo economico del 4/8/ 2016, che stabilisce i criteri e le modalità per l’inclusione nelle aree di crisi industriale, ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni di cui alla legge 181-1989, in particolare per i sistemi locali a vocazione agricola. 

Il Comune di Buccino – sottolinea nel documento – è stato inserito nell’elenco delle aree candidate alle agevolazioni per la riqualificazione industriale ed in particolare per il distretto industriale alimentare”.  

Infine, la richiesta alla giunta regionale di conoscere “se la giunta regionale è a conoscenza di quanto esposto e se la realizzazione di un’industria pesante, avulsa da qualunque filiera locale di sviluppo, sia coerente con un’area insediativa a forte valenza rurale, agroalimentare e naturalistica”.  

Insomma, il consigliere regionale vuole vederci chiaro sulla questione e sapere se la Regione e la giunta regionale sono a conoscenza dei vincoli ambientali e paesaggistici e degli opifici agroalimentari che insistono nella zona industriale di Buccino.  

Delocalizzare le fonderie a Buccino – spiega Cammarano – equivale a deturpare un’area ad alta vocazione rurale, oltre che a mettere in pericolo la salute di un’intera comunità. Un sito – aggiunge riferendosi alle fonderie – cui è ampiamente riconosciuto l’impatto devastante sull’ambiente e la salute dei cittadini, con inevitabili conseguenze anche sui terreni agricoli della zona. La Regione – chiosa il consigliere dei 5Stelle – ha il dovere di informare i cittadini sulle ragioni alla base di questa scelta deleteria e contro la quale non smetteremo mai di batterci”. 

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