“Le parole e l’atteggiamento trionfante del sindaco, non ci ha stupito più di tanto, al contrario, il suo quasi “delirio di onnipotenza” ci ha intenerito. Ci accusa, tra le altre cose, di non aver prodotto nulla durante il nostro mandato durato poco più di un anno, addirittura di non essere stati mai presenti ad una riunione.
Ovviamente restituiamo le accuse al mittente, rappresentando, invece, che siamo stati presenti, nonostante le difficoltà della “camera caritatis”, fino a quando abbiamo capito che
ciò che proponevamo rimaneva nel dimenticatoio. Di qui la sofferta decisione di abbandonare la maggioranza con tanto di dichiarazioni e motivazioni allegate alla delibera del Consiglio comunale del 26/02/2020.
Eugenio Di Luise aveva la delega al patrimonio e Filomena Vitale quella alla toponomastica ed al commercio, giuridicamente irrilevanti se conferite ad un consigliere e non ad un assessore, salvo una preliminare modifica dello Statuto comunale mai fatta. Ciò premesso, ricordiamo alla cittadinanza che il consigliere delegato è un consulente del sindaco senza possibilità di iniziativa alcuna, se non quella che rientra nella sfera giuridica del consigliere comunale. È difficile finanche credere a quello che è stato scritto sui giornali che i consiglieri delegati avrebbero a loro volta delegato il sindaco! ma ci facciano il piacere, andassero a raccontarlo a qualcun altro!
La verità è che siamo una scomoda piazza di confronto. Come quando avevamo chiesto più volte un incontro per decidere come spendere quel 1.300.000,00 euro per opere pubbliche: non ci ha mai voluto ascoltare nessuno, anzi quando è stato chiesto, dall’allora capogruppo Eugenio Di Luise di concordare una riunione, non ha mai risposto nessuno, tranne un solo assessore. Davvero fenomenale! O quando ci è stato contestato di non partecipare ai consigli comunali o di forzare il regolamento comunale e invece abbiamo dovuto prendere atto che non esiste più una maggioranza, e che il declamato 90% dei voti è solo un ricordo perché in quella percentuale c’erano i nostri consensi personali, il nostro contribuito. Come dimenticare che mentre noi portavamo consensi al gruppo, c’era chi lavorava di strategia e costruiva già la schiera dei pochi “eletti”.
Ed ancora, siamo rimasti basiti che il nostro ufficiale sanitario invece di promuovere con ogni mezzo la tutela della salute pubblica, in un momento come questo, pensi ad immortalare brindisi alla casa dell’acqua, criticando senza senso le iniziative di tutela proposte da chi ha senso di responsabilità e solidarietà verso il popolo elettore. Quale credibilità può avere chi proclama sui giornali di devolvere la propria indennità di amministrazione ai cittadini in difficoltà e al contempo contesta la proposta di acquisto di una trentina di test COVID che altri sindaci hanno lodevolmente acquistato con le loro indennità!
Ci duole dover ricordare all’avvocato che affermare che un consigliere voleva l’incarico solo
per non andare a lavorare o che è uno scrivano saccente, o che è in cerca di poltrone, significa offendere il decoro, l’onore e la reputazione di una persona, significa travalicare qualunque margine del diritto di critica e di cronaca giornalistica, significa portarsi fuori dalle divergenze politiche e trascendere nella pura offesa, degna solo di chi la muove. E preoccupa che il giornalista e l’editore non abbiano controllato quello che pubblicavano, sapendo i rischi e le conseguenze cui vanno incontro. Pare che la diffamazione a mezzo stampa sia ancora reato!
Anche a San Salvatore Telesino. Vogliamo ancora ricordare che Il “casomai acquistandoli dai loro amici”, sono frasi che rispecchiano l’animo di chi le pronuncia, come diceva Dante: ciascun del proprio cuor, l’altrui misura!
Strumetalizzare l’iniziativa coraggiosa di chi provava a trovare soluzioni in piena pandemia,
quando non si riusciva a trovare nemmeno una mascherina! E questo lo chiama
smascherare?? Tutto qui avvocato? piuttosto che gettare ombre sulle nostre proposte,
aspettiamo che si rimuovano veli ben più riposti. Aspettiamo di scoprire come è stato
distribuito ai cittadini il fondo statale di euro 35.000,00, durante questa emergenza, ed anche il fondo di solidarietà, dei quali si sa ancora troppo poco e per i quali, nei prossimi giorni, formuleremo un accesso agli atti e chissà che tra tante mascherine, riusciamo a togliere il bavaglio a qualche verità!
Sinceramente ci viene un po’ da ridere, ma non c’è da temere chi offende e calunnia
l’avversario solo perché è a corto di argomentazioni. Tutte le accuse e le offese infamanti che ci sono state rivolte, in realtà non ci scalfiscono. La nostra serietà e onorabilità ne è uscita rafforzata perché tutte le nostre interrogazioni, esposti, articoli e affermazioni si reggono sugli atti, sono documentabili. E allora non resta che invitare il nostro “smascheratore” a preoccuparsi di più della salute dei cittadini sansalvatoresi che, bon gré mal gré, è affidata nelle sue mani”.
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