Caldoro attacca De Siano e sta con Dema: Fi e centrodestra a pezzi, Pd e M5s godono

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Napoli – Con l’intervista al Mattino di cui abbiamo riportato le frasi salienti, Stefano Caldoro manda definitivamente in frantumi Forza Italia e il centrodestra a Napoli e in Campania. La richiesta di dimissioni del coordinatore regionale forzista, Domenico De Siano, e l’appello a sostenere la giunta comunale di Luigi De Magistris, ormai senza maggioranza, sono un regalo inaspettato per Pd e M5s, che si preparano a condurre una campagna elettorale per il Comune di Napoli sostanzialmente senza avversari. Il centrodestra in città, infatti, già in enorme difficoltà (gli ultimi sondaggi segnalano l’intera coalizione al 17%) è devastato dalla guerra interna che sta dilaniando il partito di Berlusconi.

La base di Forza Italia, o meglio: quel poco di elettorato rimasto dopo la leggendaria batosta alle regionali, ribolle e ricopre di insulti sui social sia Caldoro che l’europarlamentare Fulvio Martusciello, che ha già incontrato De Magistris per concordare il “salvataggio”. Gli alleati, Lega e Fratelli d’Italia, in pubblico tacciono per carità di patria, ma a microfoni spenti si lasciano andare a commenti tutt’altro che lusinghieri nei confronti dei berlusconiani. Vincenzo De Luca, il Pd e il M5s gongolano, vedendo ogni giorno sui giornali il centrodestra che si dilania tra veleni, attacchi, insulti e contumelie.

Caldoro attaccando De Siano, che gode della fiducia di Silvio Berlusconi, ha del resto, in termini politici, tradito a freddo l’unico esponente di Forza Italia, insieme ai Cesaro, che ne ha difeso strenuamente la candidatura a presidente della Regione, mentre gli alleati chiedevano un nome nuovo. Imputare proprio a lui di essere “divisivo” e chiederne la defenestrazione, da parte di Caldoro, è un paradosso difficile da spiegare con le categorie classiche della politica. Occorre probabilmente ricorrere alla psicologia: il commissario liquidatore del centrodestra campano, che è riuscito a beccare più di 50 punti percentuali di distacco da De Luca, vede in De Magistris e nelle sue continue accuse al presidente della Regione una sorta di vendicatore mascherato.

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