A Telese Terme una casa rifugio per donne vittime di violenza

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Telese Terme (Bn) – “Partiamo da questa data simbolica per delineare l’impegno dell’amministrazione comunale di Telese Terme sul tema della violenza di genere, che soprattutto in questo periodo storico a causa della pandemia sta raggiungendo livelli allarmanti. Non possiamo come amministrazione comunale non schierarci in prima linea al fianco delle azioni del Governo e della Regione Campania con gesti concreti al fine di creare una rete di protezione efficace ed efficiente per le donne e per le vittime secondarie ovvero i figli”. Così l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Telese Terme, Filomena Di Mezza commentando le iniziative per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

E’ di questi giorni la conclusione della procedura per l’affidamento della gestione della casa rifugio per donne vittime di violenza, che rappresenta un punto di partenza importante e getta le basi sul territorio per la realizzazione un intervento coordinato e strutturato a livello interistituzionale ma anche di un’azione di sensibilizzazione e di prevenzione che partendo dal comune di Telese possa abbracciare tutti i comuni della valle Telesina. L’assessora Filomena Di Mezza ha già avviato un confronto con la dottoressa Marcella De Vizia della casa di Cura Gepos per immaginare di avviare l’istituzione di un percorso di protezione immediata con le forze dell’ordine anche per le donne che vivono nelle nostre zone e non riescono a raggiungere il capoluogo di provincia con facilità.

“La casa rifugio sarà gestita dai Consorzi La Rada e Co.Re e dalla Cooperativa Social Lab76 – aggiunge l’assessora Di Mezza -. Casa L.E.I.  (Libertà, Emancipazione, Indipendenza) racchiude nel suo nome l’essenza del progetto che si andrà a realizzare; un nome semplice ed immediato che vuole essere un monito positivo sulla condizione femminile, un cambio di paradigma. Ma non solo, la casa porterà una dedica particolare: sarà dedicata a Nasrin Sotoudeh, avvocatessa e attivista per i diritti umani insignita del premio Sakharov nel 2012 che si è battuta contro la pena di morte e per i diritti delle donne, difendendo molte ragazze che avevano protestato contro l’obbligo del velo in Iran, un impegno che le è costato una condanna a 38 anni per propaganda contro lo stato e spionaggio. Nasrin qualche mese fa ha avviato lo sciopero della fame senza arretrare mai di un millimetro rispetto alla sua denuncia contro i soprusi sulle donne e le bambine nel regime oscurantista dei mullah del suo Paese. L’augurio che la dedica a Nasrin possa essere di augurio per le donne che ne saranno ospiti – conclude Di Mezza – perché sappiano resistere, riscoprire il coraggio e la fiducia in loro stesse, trovare la speranza per cambiare il loro domani”.

Non mancherà comunque un momento simbolico per ricordare le vittime: sia con la bandiera della casa comunale a mezz’asta sia attraverso l’illuminazione di rosso del monumento ai caduti lungo il viale Minieri.

“I dati sono drammatici: quasi sette milioni di donne (il 31,5 per cento della popolazione femminile tra i 16 e i 70 anni), nell’arco di una vita subiscono violenza fisica o sessuale – afferma il sindaco di Telese Terme, Giovanni Caporaso -. Fino a metà novembre si registrano 96 femminicidi solo nel 2020, con un aumento dei casi durante la pandemia. Dobbiamo impegnarci tutto per fermare questa violenza, con gesti simbolici, messaggi, campagne di sensibilizzazione ma soprattutto con atti concreti. Come segno di lutto per tutte le vittime di femminicidio e di solidarietà alle loro famiglie esporremmo oggi la bandiera civica a mezz’asta. Nei prossimi mesi – dice infine il primo cittadino – aderiremo al “Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza di genere”, lanciato a Milano l’8 marzo 2018 che vede già impegnate molte importanti città italiane”. 

 

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