Napoli – “Alcuni numeri dovrebbero essere spiegati. Spero che i vertici della sanità campana possano proprio usare la trasmissione per spiegare, io sarei ben lieto di essere presente”. Così parlò ieri, sera, a Non è l’Arena, trasmissione televisiva di La7, Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, in quota M5s, del governo guidato da Giuseppe Conte.
Si parlava dei numeri delle terapie intensive degli ospedali campani, al centro da settimane di inchieste tv, smentite, polemiche, querele. Al di là di ogni considerazione, le parole di Sileri fanno letteralmente rabbrividire. Il vice del ministro della Salute, Roberto Speranza, parla infatti come se fosse un passante, un turista finlandese che si trova a dover commentare numeri e cifre la cui valutazione compete, in realtà, solo ed esclusivamente al suo ministero, e a nessun altro.
Bene (anzi, malissimo): Sileri, che dovrebbe essere in grado, come minimo, di dire quali sono i numeri veri e certificati della sanità in Campania, “spera” che i vertici della sanità stessa li spieghino in tv. Lui, ovviamente, sarebbe ben lieto di essere presente. Il buon Sileri, con le sue strampalate affermazioni, dimostra in maniera incontrovertibile che il ministero della Salute, in Italia, prende le sue decisioni in base alle trasmissioni tv. Tutte, a quanto pare, comprese quelle sulle regioni da mettere in fascia rossa, gialla o arancione. Sileri dovrebbe essere in possesso di tutte le informazioni, e invece aspetta di riceverle da una trasmissione televisiva. Del resto, il viceministro saltella di trasmissione in trasmissione: evidentemente, non gli resta abbastanza tempo per dedicarsi al suo primo lavoro.
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