E così Clemente Mastella ce l’ha fatta. E’ riuscito a mettere d’accordo, in un colpo solo, la categoria dei fumatori e quella dei non fumatori. Là dove tutti avevano fallito si è imposto il sindaco di Benevento che nel pomeriggio di ieri ha emanato un’ordinanza (l’ennesima, sic!) per vietare l’utilizzo di sigarette – accese, s’intende – “in tutto il centro storico e nelle aree limitrofe, nonché presso le fermate dei mezzi pubblici e in prossimità degli edifici scolastici, nelle aree pubbliche, in situazioni di coda” ecc… .
Fermo restando che resta sconosciuta la motivazione del produrre un elenco comunque manchevole (sarebbe bastato un netto “si può fumare solo a casa propria”), sfugge l’obiettivo del provvedimento. L’arrosto, se preferite. Vietare assembramenti? No, sono ormai banditi da marzo. Invitare i cittadini a uscire il meno possibile? Nemmeno, siamo in zona rossa e l’ultimo dpcm già prevede questo tipo di restrizioni. E allora perché? Forse per tutelare la salute dei beneventani e debellare finalmente il vizio del fumo? In questo caso saremmo davanti a un progetto ben più ambizioso di una riconferma sullo scranno più alto di Palazzo Mosti. Centrando il traguardo la strada verso il Nobel per la Pace sarebbe spianata.
Si potrebbe far riferimento all’utilizzo scorretto della mascherina, spesso abbassata sul mento dai tabagisti per accendersi una sigaretta, ma in tal caso l’allerta massima già in atto sul territorio non giustificherebbe lo sbandieramento ai quattro venti di un provvedimento del genere. E’ successo qualcosa di simile in Veneto, ma in zona gialla, dove più libertà sono concesse ai cittadini in virtù di un indice di contagio inferiore.
Oltre a non trovare risposte sul piano dell’utilità, il documento produce un altro effetto stridente. Alla notizia del declassamento della Campania in zona rossa, Mastella è stato in prima fila tra i politici ad alzare la voce rivendicando per Benevento maggiori attenzioni in virtù di dati considerati migliori rispetto quelli di altre zone della regione. Il Sindaco si è spinto addirittura oltre, pubblicando sui social un’immagine comparativa tra la città da lui amministrata e Napoli, con l’intento chiaro di rimarcare la differenza di atteggiamento nei confronti del virus tra le due cittadinanze.
Ecco, l’ordinanza contro le sigarette va nella direzione opposta, perché se necessaria restituisce automaticamente l’immagine di un territorio in balia del Covid. Proprio Napoli, contro cui è stato puntato il dito nei giorni scorsi, non evidenzia provvedimenti così stringenti. Dunque, delle due l’una: o secondo Mastella i cittadini beneventani stanno adottando comportamenti esemplari oppure c’è bisogno di regole ulteriori per metterli alle strette. Meglio: o Benevento merita di essere in una zona di colore diverso dal rosso, oppure no. Perché se le competono tinte più tenui, come lui stesso sostiene da giorni, allora non c’è bisogno di limitazioni come quella appena esposta.
Intanto non sarà un passo per il Nobel, ma un dato di fatto c’è: fumatori e non fumatori sono compatti come mai prima d’ora, senza fumo e pure senza arrosto (leggasi ‘utilità’). Uniti nell’imbarazzo e nel disagio. Nel non ricevere risposte chiare dalle istituzioni, smarrite anch’esse nel deserto della confusione. Nel pensare che a un’ordinanza di questo genere – dopo quella singolare della scorsa settimana e le dichiarazioni ribelli degli ultimi giorni – si fa davvero fatica a credere.
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