Torre del Greco nella morsa del Covid: l’appello del sindaco per le bombole di ossigeno

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Torre del Greco (Na) – E’ un autunno ancora anomalo a Torre del Greco dove
il clima mite dell’allegra città vesuviana si mescola al dramma dell’emergenza sanitaria. Il sindaco Palomba lancia l’appello per il reperimento delle bombole di ossigeno: “Chiunque abbia in casa bombole vuote è tenuto a portarle in qualunque farmacia del territorio comunale”.

La pandemia ha messo allo stremo anche gli animi degli abitanti della città del corallo che per il poeta Giacomo Leopardi rappresentavano “il più miracoloso rimedio dell’idropisia”. Un clima mite e disteso, tra il golfo partenopeo e i piedi del Vesuvio, che però non ha fermato l’avanzata del coronavirus.

Da marzo il comune della città metropolitana di Napoli è infatti nella morsa del Covid. Giunto alla ribalta della cronaca nazionale già nella prima ondata della pandemia come uno dei paesi della Regione Campania dove il coronavirus ha mietuto più vittime.

Solo ieri, con altri due decessi, Torre del Greco arriva così al triste numero di 31 cittadini scomparsi a causa del virus. E ad oggi restano in isolamento domiciliare oltre 600 abitanti della città vesuviana. 

Il sindaco corallino, Giovanni Palomba, in sostegno dei numerosi appelli dei farmacisti locali, dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli e di federfarma richiama all’attenzione del mancato reperimento delle bombole di ossigeno. Facendo difatti da portavoce delle problematiche palesate dai sanitari napoletani negli ultimi giorni.

E’ un problema serio – spiega il primo cittadino – quello che si sta delineando e per il quale è necessaria la collaborazione e il buon senso di tutti i cittadini. Sento il dovere istituzionale, oltre che morale, di farmi portavoce e dare forza al grido d’allarme dei nostri medici e farmacisti”.

Pertanto – chiede Palomba – chiunque abbia in casa bombole vuote, anche per sola dimenticanza, è tenuto a portarle in qualunque farmacia del territorio comunale, anche se non è quella dove le stesse sono state prelevate. È un gesto di solidarietà, oltre che di responsabilità, importante, al quale siamo tutti chiamati per il bene dell’intera comunità”.

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