Salerno – L’Ordinanza numero 85 del 26 ottobre della regione Campania conferma le misure della precedente anche nella parte in cui esse inaspriscono i limiti imposti dal DPCM del 25 ottobre. In particolare in ordine all’obbligo della didattica a distanza ed al divieto di spostamento tra province. Inasprimenti che, inevitabilmente, impattano sulle aziende di trasporto pubblico. La Sita Sud, che da Salerno serve Napoli, la Basilicata, la Puglia e attraverso coincidenze tutte le altre province campane e diverse regioni, resta alla finestra.
- Direttore Simone Spinosa, cosa cambia per la vostra compagnia?
“Oggi è lunedì e le corse sono tutte regolari. Sia quelle per Napoli che quelle extra regionali. La nostra clientela è perlopiù costituita da pendolari che, quindi, hanno giustificato motivo (lavoro, studio, ndr) per spostarsi. Oramai i viaggiatori per shopping per diletto non esistono più”.
- La Sita effettua anche servizio scolastico…
“Ci siamo subito adeguati al DPCM del 7 ottobre che prevedeva la riduzione della capienza all’80%. Non abbiamo mai avuto problemi di sovraccarico. Le scene di ammassamenti, che pure sono state diffuse attraverso i social, riguardavano il trasporto urbano e le metropolitane, non certo i nostri bus”.
- Mi scusi, in che modo siete riusciti ad assicurare l’efficacia del servizio con capienza ridotta?
“Attraverso l’aggiunta di 43 autobus e con la conseguente implementazione del personale”.
- Un grande investimento…
“Che la Regione ha assicurato che pagherà. Ovviamente se si dovesse scendere al 50% della capienza, il numero di autobus aggiuntivi e di autisti crescerebbe esponenzialmente”.
- Quindi, finora, non avete posto il personale in cassa integrazione?
“Siamo ricorsi alla cassa integrazione solo nei due mesi di lockdown. Fino a luglio. Poi abbiamo riassorbito tutti”.
- Oggi?
“Le corse scolastiche, quelle-base, sono attive. Ovviamente senza i 43 bus aggiuntivi”.
- Leggi alla mano l’utenza, comunque, è destinata a calare…
“Vediamo. Se così fosse, ci adegueremmo”.
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