Caserta – “Come sindaci siamo in grandi difficoltà in quanto si è persa qualsiasi tracciabilità dei positivi. Non abbiamo nemmeno notizia dei soggetti posti in isolamento fiduciario. E’ necessario che i sindaci vengano messi a conoscenza dei cittadini positivi al tampone“. Lo scrivono, in una lettera indirizzata alla Direzione Generale dell’Asl Caserta e ai responsabili dei distretti sanitari 17, 18 e 19, i primi cittadini di 12 Comuni del Casertano, ovvero di Aversa (Alfonso Golia) e dei centri del limitrofo hinterland, in particolare di Carinaro (Nicola Affinito), Casaluce (Tatone Antonio), Cesa (Enzo Guida), Gricignano di Aversa (Vincenzo Santagata), S. Arpino (Giuseppe Dell’Aversana), Succivo (Gianni Colella), Teverola (Tommaso Barbato), Lusciano (Esposito Nicola), Parete (Gino Pellegrino), San Marcellino (Anacleto Colombiano) e Villa di Briano (Luigi Della Corte).
Con il 25% dei casi dell’intera provincia (780 su 3384) i dodici comuni sono tra quelli maggiormente colpiti dal Covid in Terra di Lavoro. “Il bollettino giornaliero dell’Asl – si legge nella missiva – indica dei numeri per ogni paese ma non vi è alcuna comunicazione ai Sindaci dei nominativi. Gli esami svolti presso i laboratori privati non sempre sono caricati sulle piattaforme, e spesso non vengono eliminati, fra i contagi, le persone guarite. Molti cittadini sono convinti che noi sindaci nascondiamo il numero reale dei contagi, poiché i nostri dati differiscono da quelli pubblicati sulla tabella riepilogativa dell’Asl. Siamo quindi in condizioni difficili su questo tema, in quanto non si riesce a comprendere il numero reale dei positivi, inoltre non si hanno notizie dei guariti“.
I dodici sindaci si rivolgono poi direttamente al direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo. “Egregio direttore, il grido di allarme che arriva dai nostri territori è in particolare rivolto a segnalare il fatto che i cittadini molto spesso hanno difficoltà a svolgere i tamponi, e non hanno notizie degli esiti, sia del primo tampone sia di quello di controllo a fine quarantena; si rivolgono così ai sindaci per avere conforto. Questo ritardo crea immense difficoltà a tantissime persone, aumentando enormemente il grado di sofferenza, costrette ad una condizione di ‘sequestrati in casa’, molto spesso senza sintomi, ma impossibilitati ad uscire per questi enormi ritardi, con ripercussioni anche sulla loro vita economica. Vi chiediamo quindi un ulteriore sforzo organizzativo, per quanto possibile, finalizzato a trovare soluzioni per risolvere questa situazione” concludono i primi cittadini.
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