L’istituto tumori “Pascale” lancia l’allarme: “Al Sud è più difficile curarsi”

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it
Tempo di lettura: 2 minuti

L’impoverimento degli italiani influisce sullo stato di salute dei malati di cancro e sul decorso della terapia. Se nel Bel Paese un paziente oncologico su cinque rischia il default finanziario, nel Sud il tracollo finanziario è molto più alto. L’indagine è stata effettuata dall’istituto nazionale dei tumori “Pascale” di Napoli da due ricercatori  – Francesco Perrone e Ciro Gallo – che hanno spiegato: «Chi ha difficoltà economiche ha un rischio di peggioramento della qualità della vita nei successivi 3-4 mesi più alto del 35% rispetto a chi non ne ha. È meno banale di quanto sembri, perché non vuol dire che la qualità di vita è peggiore se sono più povero, ma che se ho problemi economici il trattamento ha meno probabilità di migliorarmi la qualità di vita».  Un dato che sarebbe legato alla carenza di strutture pubbliche adeguate.

A lanciare l’allarme relativo alla grave incidenza economica del cancro sul portafogli dei singoli malati e delle loro famiglie, è stata l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Un’analisi di 16 sperimentazioni condotte tra il 1999 e il 2015, a cui hanno partecipato 3.760 pazienti italiani colpiti da tumore del polmone, mammella o ovaio, ha infatti evidenziato che il 22,5% presentava tossicità finanziaria e un rischio di morte nei mesi e anni successivi del 20% più alto rispetto ai malati senza problemi economici. L’analisi, condotta dall’Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli, evidenzia come il contraccolpo finanziario dovuto alla malattia contribuisca al peggioramento della prognosi».

Dati allarmanti che si intrecciano con la necessità di coprire la spesa nazionale sanitaria. Nel 2015, in Italia, il conto per i farmaci anticancro è stata pari a 4 miliardi e 175 milioni, con un incremento del 7,1% rispetto al 2014.

 

ATTENZIONE!
Stai navigando all'interno del nostro sito web archivio che comprende gli articoli dal 2017 a fine 2021.
Per le notizie in tempo reale ti invitiamo a visitare Anteprima24.it