Napoli – “La Serie A arriverà alla conclusione del campionato? Non lo so, questo è un anno senza certezze, in tutti i settori. Invito però la Lega a pensare per tempo ad un piano B. Ed anche ad un piano C, per farsi trovare pronta”. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, a L’aria che tira su La7, confessa il suo stesso fallimento.
Nonostante protocolli e controprotocolli, per la prima volta Spadafora ammette che il campionato di Serie A potrebbe non arrivare al termine. Non ci voleva un mago, figuriamoci un ministro, per comprendere che il problema del calcio italiano non sono le Asl, ma il calcio italiano. Le Asl, che come nel caso di Juventus-Napoli hanno svolto né più né meno che il loro lavoro, in una situazione così delicata non possono fare altro che intervenire in caso di emergenza, e i 22 positivi riscontrati nel Genoa dopo la partita al San Paolo sono esattamente questo: un’emergenza.
La verità è che se Spadafora, la Figc e la Lega avessero voluto mettere al sicuro il campionato di Serie A, avrebbero dovuto imporre alle squadre il ritiro perpetuo per l’intero campionato (non tiriamo neanche in ballo la bolla Nba, con tutte le squadre isolate insieme: gli americani hanno tanti difetti ma sull’organizzazione di questi eventi sono insuperabili). Sarebbe bastato isolare le squadre, ma i calciatori, nonostante gli emolumenti milionari, si sono opposti.
Spadafora, che su Juventus-Napoli ha dimostrato la sua totale irrilevanza dal punto di vista politico, attacca tutti: “Il protocollo funziona se viene rispettato, la bolla è già prevista”, dice, “se poi qualche calciatore non lo rispetta, anzi lo elude… E’ un dato oggettivo che Ronaldo, quando ha lasciato l’Italia ha violato il protocollo, tanto che la Asl ha fatto una segnalazione alla procura di di Torino. Il messaggio di questi grandi campioni dovrebbe sempre essere di rispetto delle regole”.
La Asl di Torino per Spadafora quindi ha voce in capitolo, ma quelle di Napoli, incredibilmente, no. Sentite con quale stizza Spadafora commenta le parole di Vincenzo De Luca sulla partita di Torino e sulla sentenza che ha provvisoriamente assegnato il 3-0 a tavolino ai bianconeri, e inflitto un punto di penalizzazione agli azzurri: “Inviterei De Luca ad occuparsi del sistema sanitario campano, che non mi pare abbia fatto granchè. La Campania è la mia Regione, sono molto preoccupato”, aggiunge Spadafora, “è stato facile chiudere e per De Luca farsi pubblicità. Però ora non sta reagendo il sistema dei trasporti e quello sanitario, di cui era responsabile la Regione. Ha fallito? Mi sembra evidente”. In sostanza, Spadafora non risponde: scarica colpe su chiunque, quando sarebbe il caso di farsi un esame di coscienza…
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