Benevento – E’ il 5 marzo 1973, ci troviamo in Mozambico, precisamente a Nampula. Siamo in Africa ma in una colonia portoghese, dove quel giorno nasce Paulo Alexandre Rodrigues. A Piacenza, in Italia, a 7.327 chilometri di distanza, cinque mesi e quattro giorni dopo viene invece al mondo Filippo.
Le analogie tra Fonseca e Inzaghi cominciano in quella occasione, condividendo l’anno di nascita e adesso che di anni ne hanno 47 le loro strade si incroceranno per la prima volta. Lo faranno in una sfida interamente a tinte giallorosse tra Roma e Benevento, formazioni che guidano rispettivamente da due stagioni. Analogie tra tecnici che hanno avuto carriere diverse ma con alcuni “punti di contatto“.
Debuttano entrambi tra i professionisti, ad esempio, nella stagione 1991/92 ed entrambi militano esclusivamente nel loro Paese di origine. Fonseca, ruolo difensore, gioca in Portogallo, cominciando col vestire la maglia della Barreirense. Inzaghi costruisce la propria di carriera in Italia, incominciando a segnare nella sua Piacenza. Scivolano via in maniera opposta le esperienze da calciatori: quella del lusitano si chiude nel 2005, a “soli” 32 anni, quella dell’italiano dura fino ai 39 e appende gli scarpini al chiodo nell’estate del 2012.
E poi? Entrambi decidono di intraprendere una nuova esperienza e lo fanno cominciando subito ad allenare nel settore giovanile del loro ultimo club. Fonseca siede per la prima volta su una panchina all’Estrela Amadora, mentre Inzaghi guida gli Allievi Nazionali del Milan. I punti di contatto sembrano esaurirsi qui e invece domenica si troveranno faccia a faccia due tecnici che nella loro seconda vita nel mondo del calcio non hanno avuto remore a guidare formazioni di serie inferiori.
Il tecnico della Roma è partito dal basso, facendo segnare il punto di svolta nella stagione 2012/13 alla guida del Pacos de Ferreira. Poi è arrivata la chiamata del Porto, il ritorno al Pacos, il Braga e i successi allo Shakhtar Donetsk prima dell’approdo nella Capitale. L’Inzaghi allenatore “nasce” invece al Milan, prima del vorticoso sali e scendi tra le serie italiane. Dalla A alla C con il Venezia, la cadetteria con i lagunari e il ritorno nel massimo campionato con il Bologna. La decisione di ripartire nuovamente dal basso, accettando la chiamata del Benevento e di Vigorito è storia recente.
Due tecnici in cerca di conferme e con contratti in scadenza la prossima estate. Si affronteranno per la prima volta domenica sera all’Olimpico, consapevoli che per entrambi la stagione in corso potrebbe trasformarsi in uno spartiacque importante per le rispettive carriere.
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