De Luca e quell’intervista che ha fatto scattare il bavaglio contro la stampa. E la troupe del Tg3?

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Napoli – C’è un’intervista rilasciata da un direttore generale che ha fatto letteralmente infuriare il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, spingendolo a varare il provvedimento bavaglio contro la stampa.

L’INTERVISTA.
E’ il 2 ottobre 2020, la Campania si avvia verso una vera e propria emergenza coronavirus (picco di contagiati). La narrazione, diffusa fino ad oggi dalla propaganda deluchiania -“la Campania in mani sicure”, è smentita giorno dopo giorno dall’esplosione dell’epidemia.

E’ il 2 ottobre quando il direttore generale dell’Azienda dei Colli (Azienda che comprende anche l’ospedale Cotugno) Maurizio Di Mauro rilascia un’intervista all’inviato del Tg3 che da mesi staziona all’esterno dell’ospedale: “Gli ospedali sono quasi al massimo della loro possibilità di ricettività di pazienti Covid. La domanda di ricoverò sta diventando abbastanza preoccupante anche se riusciamo ancora ad intervenire in tempo. Al Cotugno l’ospedale è pieno e lo abbiamo quasi totalmente riconvertito. Tutti i pazienti hanno bisogno di essere ventilati ed abbiamo 16 pazienti in sub intensiva e 8 in intensiva. Nella regione ci sono circa 500 ricoverati ed abbiamo una capienza potenziale pari al doppio. Siamo preoccupati perchè tutto ci riporta alla prima fase anche se io sono più preoccupato rispetto alla prima fase perché ora il contenimento è difficile. Abbiamo iniziato il 1 ottobre con i vaccini antinfluenzali per evitare che si sovrappongano le cose. La situazione è sotto controllo ma dobbiamo essere pronti ad affrontare il peggio. C’è un senso di irresponsabilità incredibile, le ordinanze vanno rispettate? Per il vaccino? Ci vorrà tempo” – commenta il Dg. Parole che aprono uno scenario terrificante per la Campania.

DE LUCA
A Santa Lucia De Luca è su tutte le furie. Allerta il suo capo ufficio stampa(Paolo Russo).Bisogna correre ai ripari. Primo atto:far sparire la troupe del Tg3 dall’esterno dell’ospedale Cotugno. Basta racconti live. Basta cronaca in diretta. Deve calare il silenzio. Non sappiamo che se la Rai accoglie l’ordine del governatore. Ma la postazione fuori il Cotugno non c’è più.

Ma non basta: le notizie circolano. La Campania è ormai fuori controllo. Da ogni Asl arrivano dati neri.

PROVVEDIMENTO BAVAGLIO
Ecco che il 5 ottobre, tre giorni, dopo l’intervista di Di Mauro che De Luca impone il silenzio stampa sul covid: nessuno è più autorizzato a parlare. Arriva il provvedimento firmato dal direttore generale Sanità della Regione Campania Antonio Postiglione e dal coordinatore dell’unità di crisi Italo Giulivo. Monta la polemica. Ma il risultato è incassato: va contenuta (non la diffusione del virus) la circolazione delle notizie sul covid in Campania.

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