Benevento – Un anno di differenza e diverse cose in comune. Emil Audero (classe 1997) e Lorenzo Montipò (1996) si ritroveranno da avversari sabato pomeriggio dopo aver condiviso l’esperienza nella nazionale under 21. Era già successo una volta, il 21 aprile 2018, nel campionato di serie B. Accadde in occasione di Novara-Venezia e a imporsi fu l’attuale estremo difensore della Sampdoria. Piccolo dettaglio: sulla panchina di quel Venezia non solo c’era Inzaghi, ma anche Ghigo Gori che nel tempo ha visto crescere i prossimi duellanti di Marassi apprezzandone le doti tecniche e caratteriali.
La sfida di Genova presenta incroci suggestivi. A quelli legati agli ex Maggio, Belec, Sau, Volta e Caprari (di lui abbiamo parlato qui), va ad aggiungersi il confronto tra due dei ‘numeri uno’ più promettenti del panorama nazionale. Fu Inzaghi a far debuttare Audero tra i professionisti prima di immettersi nella corsia del destino di Montipò. Il novarese con Superpippo è risultato uno dei portieri meno battuti d’Europa e ora vuole stupire tutti in serie A.
Dicevamo dell’esperienza in Under 21. La defezione di Donnarumma agli Europei del 2019 giocati in Italia spalancò la strada della meritata convocazione a Montipò. Fu in quell’occasione che i due ebbero modo di conoscersi meglio. L’italo-indonesiano e il novarese completavano la batteria dei portieri alle spalle del titolare Meret, non trovarono spazio nelle sfide contro Spagna, Polonia e Belgio ma vissero un’esperienza comunque indimenticabile.
Nei momenti liberi del raduno confidarono ai canali ufficiali della Figc alcuni dei loro segreti. Entrambi hanno come idolo Buffon, con cui tra l’altro Audero si è formato alla Juventus, ma caratterialmente lasciarono intendere di essere diversi. Audero si definisce permaloso e scaramantico, Montipò sereno e poco avvezzo ai riti propiziatori. “Cosa ruberei ad Emil? La tecnica coi piedi”, sostiene l’estremo difensore giallorosso. Dal suo canto, Audero, nella circostanza non mostrò perplessità: “Di Lorenzo mi piace la serenità, quando gioco vorrei essere calmo come lui”.
Fuori dal campo Montipò prevale nel ping pong e Audero alla playstation. Il blucerchiato, in particolare, appare un tipo meticoloso. “Quando dobbiamo prepararci per entrare in campo seguo un ordine preciso sui parastinchi: prima il destro e poi il sinistro. E poi nella foto di squadra devo essere sempre il primo in alto a destra”. Curioso ciò che accade a palla lontana: “Potrei apparire stupido ma quando l’azione è dall’altro lato del campo parlo da solo, lo faccio per non annoiarmi”. Toccherà alla Strega tenerlo impegnato.
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