Licenziati s’incatenano fuori al Cardarelli: “Patti non rispettati, ci hanno preso in giro”

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Napoli – Non riesce a parlare Francesco Migliore. “Sto incatenato sotto al sole da un po’ e mi sento poco lucido, lascio la parola a un collega”. Francesco è uno dei 7 (ex) dipendenti della lavanderia dell’ospedale Cardarelli di Napoli licenziati e mai riassunti dalla HS srl, ditta esterna che si è insediata nel nosocomio. Si sono raccolti tutti all’esterno della struttura per protestare, con tanto di striscione.

Le voci al telefono si rimbalzano l’una con l’altra, nessuno ha voglia di rispondere alle domande, c’è rabbia. “Vuoi sapere che è successo? La solita barzelletta italiana – esordisce un collega di Francesco -. Avevamo un accordo con un sindacato, tutto scritto, firmato e controfirmato anche dalla Procura. Ci hanno suggerito di licenziarci perché una ditta esterna, HS srl, a poco a poco ci avrebbe assunti nuovamente tutti. Ci avevano detto che avremmo fatto un mese di Naspi e poi saremmo tornati a lavorare. La lettera di licenziamento è arrivata il 10 marzo. L’accordo all’inizio è stato rispettato: sono arrivate una dopo l’altra le prime assunzioni, poi da Maggio hanno fermato tutto. Dovevano arrivare a 62 assunzioni, si sono fermati a 52″.

“Infatti non siamo stati i soli a farne le spese – prosegue –. Anche a tre colleghi dell’Asl Napoli 1 Centro è toccata la stessa sorte. Dieci famiglie lasciate senza lavoro”.

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