Torna l’incubo covid a Napoli: “Il virus è invisibile ma continua a circolare”

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Napoli – Il Covid-19 torna a mettere paura. A dimostrarlo sono i nuovi ricoveri all’ospedale Cotugno di Napoli, il presidio di punta campano nella lotta al virus. “Non siamo al sicuro e il virus non è stato archiviato”. A dirlo è Maurizio di Mauro, direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli. “Secondo il mio punto di vista l’indice di infettività è abbastanza costante ma bisogna tenere molto alta la guardia – ha continuato il medico in un’intervista a ‘Il Mattino’ –. I casi sono ancora pochi ma iniziano a essere sintomatici e al crescere dei numeri iniziamo di nuovo a vedere pazienti, anche giovani e sani, giungere in pronto soccorso con una sintomatologia abbastanza conclamata e quadri clinici complessi”.

Il medico ha commentato la situazione nel centro specializzato del Cotugno, dove sono 13 i ricoverati covid. “Con questo virus non si scherza. Siamo una delle regioni che ha saputo contenere meglio il virus nella fase acuta grazie a comportamenti responsabili della popolazione e scelte politiche nette e lungimiranti. Un patrimonio che non deve essere disperso con leggerezza. Vedo troppe persone considerare le precauzioni quasi inutili. Il virus è invisibile ma continua a circolare“.

Giuseppe Fiorentino, uno dei medici del Cotugno, spiega la situazione in un’intervista a Repubblica Napoli: “Abbiamo 14 ricoverati, una settimana fa erano la metà. A questo punto, bisogna che la popolazione venga informata adeguatamente, perché sappia i rischi che corre. Ed è necessario che le istituzioni facciano la loro parte, predisponendo un serio protocollo comportamental. I casi clinici giunti negli ultimi giorni alla nostra osservazione sono del tutto sovrapponibili, per gravità, a quelli che avevamo visto all’inizio della pandemia, cioè a fine febbraio”. Poi conclude: “In questa situazione è fondamentale, se vogliamo evitare che da limitazioni fastidiose ma sopportabili si sia costretti a tornare a una chiusura totale: sarebbe una tragedia per tutti. Io ho già rimesso la mascherina anche all’aperto: è la prima misura che andrebbe ripresa, a mio parere”.

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