Fuga dalla Lega – Il braccio destro del coordinatore di Salerno si candida con De Luca

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Napoli – Crolla la Lega in Campania. Il fuggi-fuggi dei potenziali candidati dal Carroccio fa registrare casi eclatanti: ultimo in ordine di tempo, quello di Alessandro Fimiani, giovane consigliere comunale di Portici, che indiscrezioni attendibili danno come in procinto di candidarsi in una delle liste che sostengono Vincenzo De LucaFimiani è il più stretto sodale politico di Nicholas Esposito, coordinatore provinciale della Lega a Salerno, noto nell’ambiente leghista per l’abitudine di ripetere ai suoi interlocutori di essere “blindato” da Matteo Salvini per un futuro posto in parlamento. Esposito e Fimiani si sono candidati nella stessa lista alle ultime comunali di Portici, la “Democratici e Popolari”, a sostegno del sindaco Pd Vincenzo Cuomo.

Fimiani è stato eletto, mentre Esposito ha raggranellato solo 175 voti, ed è stato così trombato, in termini politici. Folgorato sulla via di SalviniEsposito, fedelissimo di un altro cittadino di Portici, il deputato leghista Gianluca Cantalamessa, ha poi conquistato la carica di coordinatore provinciale della Lega a Salerno, e insieme a Fimiani ha costruito per due anni la candidatura di quest’ultimo con il Carroccio.

Incontri, riunioni, proclami: Fimiani, era praticamente considerato già in pista, e la sua posizione di consigliere comunale di maggioranza, nell’amministrazione di centrosinistra a Portici, era diventata un caso. Nessuno però si sarebbe aspettato una decisione così clamorosa: Fimiani, in queste ore, avrebbe deciso di effettuare un’ennesima giravolta politica, passando con De Luca in cerca di un posto in consiglio regionale. Lo stesso De Luca che Fimiani, lo scorso 23 maggio, appena 20 giorni fa, attaccava ferocemente su Facebook con un post intitolato: “LE MASCHERINE DELLA REGIONE CAMPANIA NON PROTEGGONO DAL CORONAVIRUS”,

“Quanto scoperto da Napoli Fanpage.it”, scriveva Fimiani, “ha dell’incredibile, la stessa redazione ha effettuato test e chiesto pareri tecnici, risultando negativi. Inoltre, l’inchiesta fa luce anche sulle società che si sono aggiudicate l’appalto da #3mln di euro. Una società la “Servizi Associati” si è intascata #570mila€ per produrre 300mila mascherine ma prima di entrare in questo mercato, era un’agenzia per corsi di formazione e Caf. Ciò è una vergogna perché dimostra due cose:

1) L’incapacità di questo #governo che con la parola “in #deroga”, ha portato ad una #speculazione del mercato e quindi chi prima faceva tutt’altro, ora produce mascherine non conoscendone le indicazioni per la protezione.

2) L’incapacita del presidente #DeLuca che non ha saputo gestire l’appalto, affidandolo a fantomatiche società senza un background preciso. Forse era impegnato a controllare quanti like e follower aveva raggiunto su Facebook, il “Fratacchione”.

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