Buccino (Sa) – Aveva subito uno “stop” a causa di un contenzioso contro il Comune davanti ai giudici del Tar, ma a metà giugno si è sbloccato e ora sta proseguendo l’iter di procedura dell’apertura delle buste del bando di gara a cui ha partecipato la società Fonderie Pisano per l’assegnazione dell’immobile messo in vendita dal Consorzio Asi, sito nel lotto n.22 dell’ex azienda Metalli e Derivati, nella zona industriale di Buccino.
Ad illustrarlo, la delibera n.259 del 30 giugno 2020 del comitato direttivo del Consorzio Asi Salerno, che approva la proposta di aggiudicazione, “protocollo n. n.3158 del 26 giugno 2020, del lotto n.3 identificato come Lotto n. 22 Area Industriale di Buccino ex Metalli e Derivati, alle Fonderie Pisano, …riservandosi di procedere all’adozione del provvedimento in favore del concorrente per l’autorizzazione al trasferimento ed alla stipula del necessario contrato”.
Assegnazione che si concluderà quindi, nei prossimi mesi con la stipula del contratto per l’assegnazione del suolo.
Aggiudicazione che è avvenuta da parte della società Fonderie Pisano & C. S.p.a., di proprietà della famiglia Pisano, già titolari dello stabilimento di via Irno, nel quartiere di Fratte a Salerno, con l’apertura dell’unica offerta in busta chiusa, pervenuta durante la gara pubblica, sulla zona industriale di Buccino circa l’assegnazione del lotto dell’ex Metalli e Derivati.
Offerta oggetto di un bando di gara emanato dal Consorzio Asi, titolare degli immobili siti nella zona industriale, pubblicato nel giugno del 2018 e sospeso per oltre un anno, a causa di un contenzioso davanti ai giudici del Tar, promosso dalle Fonderie Pisano e da altre aziende operati nell’area industraile tra cui Icep, Industria Calce Casertana, Magaldi Power, Ceramiche Vietri Antico, Bi-Quem specialties, Maco International, Bibo Italia, Curatela Fallimentare Etitalia, Stampatex e Buoneco, contro il Comune di Buccino, per l’annullamento della viante al Piano Urbanistico Comunale che ha trasformato la zona industriale in “distretto industriale agroalimentare”, alzando le barricate contro la delocalizzazione delle fonderie Pisano e la realizzazione di un impianto areobico per la lavorazione di 113mila tonnellate di rifiuti proposto dalla società Buoneco, nell’area industriale di Buccino.
Variante approvata nel 2018 e finita al centro di una lunga querelle giudiziaria ancora in corso tra le aziende e il Comune di Buccino che però, ha visto il piano di delocalizzazione delle fonderie Pisano a Buccino, subire temporaneamente un arresto, in attesa della decisione finale dei giudici. Le aziende non agroalimentari infatti, avevano fatto ricorso contro la variante al Puc davanti al Tar che qualche mese fa, ha dato ragione alle industrie. Esito che ora potrebbe essere ribaltato dai giudici del Consiglio di Stato dove il Comune ha presentato ricorso contro la sentenza del Tar. Una sfida giudiziaria importante dunque, che vede l’attenzione puntata tutta sull’azione del Comune di Buccino che sarà decisiva per le sorti del paese, dell’area industriale e dei comuni del cratere.
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