La querelle sull’omeopatia, interviene la Liga medicorum

LONDON - AUGUST 26: Vials containg pills for homeopathic remedies are displayed at Ainsworths Pharmacy on August 26, 2005 in London. British medical journal The Lancet has attacked the use of homeopathic treatments saying that doctors should be honest about homeopathy's lack of benefit. A joint UK/Swiss survey of 110 trials found no convincing evidence that homeopathy worked any better than a placebo. (Photo by Peter Macdiarmid/Getty Images)
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E’ stato un probabile caso di “malpractice” individuale e dunque “nulla ha a che fare con l’omeopatia in quanto tale così come col lavoro serio e coscienzioso di migliaia di omeopatici”, che hanno la fiducia di 8-10 milioni di utenti in Italia, 130 in Europa ed oltre 700 nel mondo. Cosi la “Liga Medicorum Homeopathica Internationalis“, attraverso il Centro Luimo di Napoli, commenta la vicenda del piccolo Francesco, il bambino di 7 anni morto il 27 maggio all’ospedale di Ancona, in seguito ad un’otite curata senza l’uso di antibiotici. La delegazione italiana della Lmhi esprime consenso per “la cautela ed al rispetto con cui si sono espressi sia il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che altri autorevoli esperti sul caso specifico. Ogni omeopata, in quanto medico, agisce responsabilmente secondo scienza e coscienza – aggiunge la Lega dei Medici omeopatici – le sue scelte, quindi, devono essere sempre guidate da competenza professionale ed onestà intellettuale”.

 

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