Quando hai i riflettori puntati addosso ogni passo può trasformarsi in un errore. Cesare Cremonini se ne è reso conto martedì sera, nel corso dell’ultima puntata stagionale di “E poi c’è Cattelan” (EPCC) di cui è stato ospite su Sky Uno. Intervista leggera, domande simpatiche, esibizioni soft. L’ex leader dei Lunapop si è sentito a casa sua, complice la consolidata amicizia con Alessandro Cattelan, e si è lasciato andare.
Parlando della sua colf ha detto: “La chiamo Emilia, come la mia terra. Vorrei chiamare mia figlia così, ma non avendo figlie ho dato questo nome a lei. Credo che dovremmo essere liberi di chiamare le persone come vogliamo, specie quando le ospitiamo a casa nostra”. Parole che hanno fatto rumore, nonostante il tono chiaramente scherzoso e l’atmosfera totalmente conviviale.
A distanza di due giorni il cantautore bolognese ha pubblicato sulla sua pagina Instagram un video che lo ritrae proprio insieme alla sua colf: “Sono stata fiera, ti voglio un bene dell’anima, volevo mandarti un messaggio per ringraziarti. Non dimentico quello che hai fatto per me al mio compleanno, quando non volevo parlare e mi hai teso la mano. Non vi preoccupate, noi ci amiamo”, dice lei danzando con Cesare sulle note di “A T Voi Ben”, traduzione in dialetto bolognese della hit “I Love You”, che l’artista nel corso del programma aveva dedicato proprio alla donna. “Io mi sono Emilia Rumena, non Emilia Romagna…”, chiude. C’è affetto, si percepisce. Nessuna messa in scena, diamo a Cesare quel che è di Cesare.
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