Focolaio a Mondragone, una trentina i positivi ma resta il rebus dei “non censiti”

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Sono oltre 700 i tamponi praticati nell’area dei Palazzi ex Cirio di Mondragone (Ce), da lunedì diventata zona rossa dopo l’emersione di casi di Coronavirus in particolare nella comunità bulgara,  residente in gran parte nel degradato complesso formato da quattro palazzi. Emerge da fonti dell’Asl di Caserta presenti sul posto che sono una trentina i positivi ma mancano ancora 150 tamponi da processare; al momento inoltre, la Polizia Municipale ha condotto solo tredici positivi al Covid Hospital di Maddaloni, altri 16 contagiati saranno trasferiti nelle prossime ore, appena i vigili urbani riusciranno a intercettati nei loro appartamenti. Altra criticità è la copertura sanitaria con i tamponi. 

“Non tutti coloro che risiedono qui sono venuti a farsi i tamponi  – spiega un mediatore culturale bulgaro chiamato in supporto – anche perché l’esame è stato fatto su base volontaria. Ho chiamato telefonicamente molte persone per convincerle a farsi il test ma mi hanno attaccato il telefono in faccia”. Il problema è che decine, se non centinaia di persone, soprattutto stranieri, che vivono stabilmente nei palazzi ex Cirio, non sono censiti perché non hanno alcun contratto di fitto, ma si appoggiano “in nero” da connazionali. Altri inquilini italiani, risultati negativi al tampone, lamentano infine la “superficialità con cui è stata realizzata questa zona rossa; una ragazza positiva lavora al negozio di alimentari qua fuori, che sta puntualmente aperto. Questo è il modo di evitare la diffusione del contagio?”

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