Napoli – “Per piacere non c’è risposta alle parole del segretario Pd, Marco Sarracino”. Comincia così al telefono Graziella Pagano, coordinatore Italia Viva a Napoli. “Non si deve chiedere al Pd se vogliamo sfiduciare o meno il sindaco de Magistris – ha detto ieri Sarracino gettando la palla nel campo dei renziani -, oggi con i numeri di Italia Viva si potrebbe sfiduciare il sindaco sono disposti o meno? La domanda è rivolta al partito sbagliato”. Un partito da cui la stessa Pagano è uscita per aderire a IV. “La verità è che Sarracino comincia a pensare alla campagna elettorale per le regionali e sulle liste deve crearsi un avversario. Ha avuto molto tempo per fare vera opposizione al sindaco ed io lo so bene perché quando ero nel Pd facevo parte di quell’area criticata, in contrapposizione netta a de Magistris. Ora il segretario Pd vuole scrollarsi la polvere di dosso”.
Ma Italia Viva è pronta o no a sfiduciare de Magistris? “Noi adesso abbiamo organizzato il gruppo in Consiglio comunale e saremmo noi a dover far cadere il sindaco? Sarracino convochi in quanto partito maggiore un tavolo anche con Italia Viva – rilancia la Pagano -, sediamoci tutti e discutiamo se è questo il momento opportuno per far cadere il peggior sindaco, perché non è questo in discussione per quanto mi riguarda visto che la mia posizione è stata sempre chiara. Confrontiamoci se ora è la cosa più opportuna per la città, in un momento in cui il Governo trasmette risorse agli enti locali ed in cui si discute dei debiti pregressi”. O così o diversamente per la coordinatrice Iv quella del segretario metropolitano Pd “è soltanto una provocazione social, una polemica pretestuosa”. Una “punzecchiatura” la definisce il capogruppo di Italia Viva in Consiglio comunale, Carmine Sgambati. “Non servono solo i numeri per sfiduciare – spiega quest’ultimo – ma anche la coerenza e l’amore per la città. Non si decide così in quattro e quattr’otto di sfiduciare il sindaco della terza città d’Italia, ma con un programma a livello nazionale. La sfiducia è condannare la città al commissariamento, poi bisogna vedere come va per i cittadini, con le tasse… Per me sarebbe bellissimo mandare a casa de Magistris, anche una vendetta personale, ma la politica non si fa così, è un’altra cosa”. Intanto si ingrossano anche in queste ore le fila di Italia Viva, che ad oggi conta 80 comitati tra Napoli e provincia, con nuovi ingressi all’orizzonte. “Ogni giorno – aggiunge Pagano – si uniscono a noi persone inimmaginabili che vengono non solo dalle istituzioni e non per opportunismo, visto che in un partito piccolo non c’è molta convenienza. Ma anche dalla società civile, il mondo del commercio e del turismo, tanti professionisti trascurati di area liberale, moderata e di sinistra che nel Pd ed in altri partiti non hanno avuto risposte in questi anni”.
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