L’esultanza di medici e infermieri: “Chiuso il reparto covid, abbiamo vinto!”

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Napoli – Dopo settimane di apprensione ed ospedali pieni, si sta assistendo, nell’ultimo periodo, ad un calo quotidiano di ricoveri e terapie intensive. Un calo che ha contribuito alla chiusura di alcuni reparti di rianimazione allestiti proprio appositamente per affrontare il covid-19 nel periodo peggiore dell’emergenza.

Nella giornata di ieri è stato il turno dell’Ospedale dei Colli di Napoli, che ha chiuso vista l’assenza di nuovi pazienti. A dare la notizia è stato il dottor Antonio Sannino, uno dei tanti operatori del Monaldi che spesso ha raccontato nel corso dei mesi, tramite i social network, l’evoluzione dell’emergenza da covid-19. Con un lungo post liberatorio il dott. Sannino ha voluto raccontare i momenti difficili passati nelle ultime settimane. Di seguito le sue parole.

“RIANIMAZIONE COVID-1 Azienda Ospedaliera dei Colli: CHIUSA! 

#Èandatotuttobene questo è il nostro hashtag di questa terribile ma allo stesso tempo unica esperienza della nostra vita. Ovviamente tutto bene non è andato… Abbiamo visto cose che non dimenticheremo facilmente. Abbiamo lasciato famiglie per la loro sicurezza. Abbiamo condiviso paure e preoccupazioni ma nonostante tutto ABBIAMO VINTO. Abbiamo vinto ogni qual volta un paziente usciva da quella sala senza ventilatore. Abbiamo vinto perché nessuno di noi è risultato positivo al tampone. Abbiamo vinto perché abbiamo dimostrato che la nostra professione è indispensabile per sanità campana. Abbiamo vinto per aver dimostrato con il nostro gesto volontario di trasferimento che la categoria infermieristica ha voglia e pretende di crescere e di essere affermata. Abbiamo vinto perché abbiamo dimostrato che la collaborazione medico-infermiere è l’unica arma per combattere qualsiasi guerra, uno è parte integrante dell’altra.

Nessuno dimenticherà la prima volta che siamo entrati in quella sala totalmente bardati senza vedere e sentire nulla. Nessuno di noi dimenticherà la prima svestizione. Nessuno di noi dimenticherà i segni degli occhiali e mascherine. Ognuno di noi ha dato il suo piccolo contributo professionale, psicologico e morale. È stata un esperienza che difficilmente dimenticheremo, un’esperienza che rimarrà indelebile nella nostra mente. Speriamo solo che domani mattina quando tutti ritorneremo alla nostra vita normale, nessuno dimenticherà tutto ciò”.

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