Baroni, il desiderio di compleanno va oltre la semplice salvezza

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Benevento – Le candeline sono cinquantaquattro. Marco Baroni avrebbe voluto soffiarci sopra con un pizzico di tranquillità in più, invece si trova a fare i conti con un’altra prestazione bella ma inefficace. La sfida più grande, quando si troverà ad esprimere il classico desiderio che da sempre accompagna ciascun compleanno, sarà tirare fuori quel sorriso sottratto dal guizzo di Iago Falque. Di solito in quei momenti si chiudono gli occhi e si vola di fantasia evitando di svelare ciò che si vuole. Ma in questo caso qualche ipotesi è quantomeno consentita. C’è da scommettere che in cima alla lista dell’allenatore giallorosso ci sia una salvezza da raggiungere con un gioco armonioso. Sarebbe un’impresa, l’ennesima, dopo la vittoria dei play off di qualche mese fa. In serie A – lo hanno avvertito – usare troppo il fioretto rischia di non pagare. E qualche eccesso il suo Benevento nelle prime tre giornate se lo è consentito: fraseggio, verticalizzazioni, diverse cose buone in fase difensiva, ma anche amnesie frutto dell’inesperienza e poca cattiveria (leggasi concretezza) in attacco. Gli occhi attenti degli addetti ai lavori hanno visto nei giallorossi qualcosa di speciale che manca della classica ciliegina, elemento essenziale per dare gusto a prestazioni godibili solo alla vista, in attesa che lo siano anche al cuore.

Spesso si fa abuso del termine “coraggio”, ma provare ad imporre il proprio gioco in una realtà di provincia come Benevento, finora estranea al grande calcio, è roba da petto in fuori. Anche contro il Torino, che nelle varie griglie di inizio anno occupava uno dei primi sei posti, i suoi ragazzi (partiti dal ventesimo posto, è bene ricordarlo) non si sono tirati indietro. Non solo hanno tenuto bene il campo, ma sono riusciti a sfiorare il vantaggio in più di un’occasione. Qualcosa non ha funzionato, certo, e quello zero alla voce “punti” stona troppo con l’armonia di certe giocate. Quel che è certo che non si può parlare di impatto negativo. Puggioni, Mirante e Sirigu – i tre portieri avversari finora incrociati – sono stati tra i migliori in campo (se non i migliori) di Sampdoria, Bologna e Torino. Dunque guai a pensare che sia tutto finito, specie dopo tre giornate. Al massimo c’è qualcosa che sta per iniziare. Magari con un soffio per un desiderio, grande e meraviglioso: il suo Benevento che taglia il traguardo con un gioco convincente. Anche in serie A.

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