Salerno – Destinare alloggi temporanei al personale sanitario impegnato nella lotta al covid-19. È la richiesta indirizzata tra gli altri, al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al commissario straordinario dell’ospedale San Giovanni Di Dio e Ruggi d’Aragona e al direttore generale dell’Asl di Salerno, dai segretari provinciali della Fiasl di Salerno, Salvatore Di Candia e Armando Porcelli.
Una missiva nella quale, nero su bianco, i sindacalisti chiedono che –“vengano individuati alloggi temporanei da destinare al personale sanitario che ne facesse richiesta, ricorrendo alla possibilità prevista dal comma 7 dell’art. 6 del D.L. 18/2020.
Sono ormai diversi i casi -spiegano- di professionisti sanitari che per proteggere i propri familiari dal rischio contagio da COVID-19, non potendo avere certezza della propria negatività al virus, alla fine del proprio turno di lavoro non fanno rientro nelle proprie abitazioni, ma si organizzano autonomamente pur di poter continuare a garantire il loro inestimabile servizio ai cittadini”.
Una richiesta che secondo la Fials- “ridurrebbe gli spostamenti e contatti, garantendo la maggior sicurezza possibile al personale impegnato in prima linea negli ospedali, alla luce degli ultimi episodi di contagio registrati tra gli operatori sanitari”.
Proposta che ridurrebbe il contagio dunque, permettendo ai sanitari di lavorare in sicurezza e di mettere in sicurezza le proprie famiglie.
“Chiediamo-propongono- che venga sottoscritta un’intesa tra Regione, aziende sanitarie e associazioni degli albergatori, finalizzata alla messa a disposizione di alberghi e o altri immobili idonei a ospitare il personale impegnato negli ospedali Covid”.
In chiusura della missiva però, la Fials non nasconde la preoccupazione per ciò che in queste ore sta accadendo al personale sanitario-“Si tratta-concludono- di una delle principali preoccupazioni degli operatori sanitari i quali al momento prestano la loro attività privi di garanzie fondamentali (carenza di tamponi, mancata e/o insufficiente sanificazione, carenza di DPI) e pur fronteggiando l’emergenza mettendo a rischio la salute individuale, non vogliono e non possono mettere in pericolo la propria famiglia”.
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