Coronavirus, Sepe: “Ricoverati e medici assolti dai peccati”. Poi lancia il fondo per le chiese 

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Napoli – Ricoverati per Coronavirus e personale sanitario assolti dai peccati. Non ci sarà bisogno di confessione individuale per l’assoluzione se si sta lottando contro il Covid-19. Lo ha deciso il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe. I sacerdoti assistenti religiosi nei presidi ospedalieri e le case di cura possono assolvere d’ora in poi dai peccati gli ammalati in pericolo di vita o che sono ricoverati in reparti in cui non è possibile garantire il segreto o le misure sanitarie adeguate. Stesso vale per i medici e gli infermieri che ne faranno richiesta. L’assoluzione dovrà essere impartita in modo tale che tutti i presenti abbiano la possibilità di ascoltare le parole del sacerdote, nel rispetto di chi non crede o professa altre religioni.
I pazienti – ha detto Sepe – per quanto possibile siano in qualche modo avvisati delle condizioni per l’assoluzione: pentimento e proposito di confessare quelli più gravi” quando ci si potrà confessare individualmente. Non l’unica ‘misura’ straordinaria. Il cardinale ha istituito anche un Fondo speciale per le parrocchie che durerà per tutto il periodo della pandemia. Le chiese chiuse per l’emergenza sanitaria sono a secco di offerte dai fedeli. I parroci potranno inviare una richiesta al cardinale indicando la somma necessaria e che sarà stanziata per le necessità più urgenti, sentito il parere del decano. “Questo momento di necessità – scrive il presule ai sacerdoti, sottolineando che tutto deve passare per la mediazione del vescovo – può diventare anche un momento di solidarietà e fraternità sacerdotale. Perciò invito le parrocchie più ricche ad aiutare quelle più povere”.
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