“Siamo rintanati in casa. E’ una guerra”, il racconto da Ariano Irpino: la Codogno campana

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Ariano Irpino (Av) – Per ora i casi accertati sono 22. Ma la sensazione è che l’epidemia sia molto più estesa. Ariano Irpino, ribattezzata la Codogno della Campania, è stata chiusa da 24ore con un provvedimento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: nessuno può entrare e uscire dalla città. I 22mila abitanti sono rintanati nelle proprie abitazioni. Tutta la comunità è in quarantena preventiva per evitare il diffondersi del virus. Per ora nessun decesso. Ma la paura è tanta. Pino Maraia, consulente aziendale, risponde al terzo squillo. Ad Anteprima24 Pino racconta lo scenario da incubo che si vive nella cittadina irpina: “C’è tanta paura. Ma anche rabbia della comunità nei confronti dell’incoscienza di chi ha diffuso il virus”.

Che città è oggi Ariano?

Siamo rintanati nelle abitazioni. Le forze dell’ordine hanno blindato la città. Viviamo un’esperienza simile alla guerra.

Lei è con la sua famiglia?

Mia figlia vive in Svezia. Fa la ricercatrice. E’ stata a Natale da noi. Ora sono con mia moglie e mio figlio che vive a Roma ma è rimasto bloccato ad Ariano.

La comunità come sta vivendo questo momento difficile?

Con tanta paura. Perché c’è la sensazione (ovviamente non mi sbilancio) è che i casi siano molti di più dei 22. C’è tanta gente che ha dei sintomi. Vediamo.

Vi è stato imposto il divieto di uscire da casa?

Una persona per famiglia può farlo ma solo per acquistare beni di prima necessità

E gli anziani?

Ci sono i volontari di alcune associazioni che provvedono alla consegna di cibo e medicinali.

L’ospedale è chiuso?

Stanno procedendo alla sanificazione. C’è la proposta di allestire un ospedale da campo nell’area fiera. Non sappiamo bene. Altri ci dicono che i pazienti Covid 19 devono andare a Sant’Angelo dei Lombardi. Speriamo non si usi quest’emergenza per altre scelte. Per sottrarre ad Ariano l’ospedale. 

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