Consiglio Napoli, commissioni e gettoni a rischio Coronavirus: via alla videoconferenza

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Napoli – Per non perdere le commissioni consiliari – e il gettone di presenza – a Napoli si pensa alle videoconferenze. Nei giorni scorsi è stato annullato il Consiglio comunale convocato sul Coronavirus per evitare il rischio contagio, ma non le commissioni che sono andate avanti e che vedono comunque riuniti una decina di consiglieri comunali intorno al tavolo.

A cui si aggiunge anche il personale comunale tra segretari di commissione e ufficio stampa. Tutti nella stessa stanza. Un controsenso. Soprattutto alla luce delle disposizioni sempre più stringenti provenienti da Governo e Regione Campania per contenere la diffusione del virus.

Per scongiurare il rischio di Coronavirus e anche di interruzione non solo dell’Assemblea, ma di tutti i lavori consiliari tra poche ore si terrà una riunione tra il presidente del Consiglio comunale, Sandro Fucito con il direttore del dipartimento del Consiglio comunale, il dirigente Servizi Informatici ed il segretario generale per vagliare la possibilità di tenere le commissioni consiliari in videoconferenza. Una proposta avanzata dal consigliere comunale del gruppo misto, Laura Bismuto e che ha già incontrato il parere favorevole del segretario generale. “Non possiamo più riunirci – spiega Bismuto – in 10-15 persone in una stanza, costringendo tutti a questa sovraesposizione. In un momento drammatico come questo, in cui ci invitano alla prudenza e alla riduzione dei contatti, la politica non può esimersi dal farlo. Abbiamo responsabilità: continuare a lavorare, ma rispettare le regole, tutelando noi stessi e gli altri”. 

Sul tavolo anche la proposta dei consiglieri comunali Vincenzo Moretto (Lega Napoli), Carmine Sgambati (Italia Viva) e Luigi Zimbaldi (gruppo misto) che chiedono “di fermare le commissioni che discutono di cose non imminenti e tenere il Consiglio comunale in un luogo ampio e sanificato come la Sala dei baroni al Maschio Angioino affinché il governo della città sia vicino in modo significativo in un momento così drammatico a tutta la cittadinanza”.

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