Sversamento illecito di rifiuti nel vallo di Diano: petizione al Ministro Costa

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Vallo di Diano (Sa)- Una petizione per chiedere ai ministri, di inserire il territorio del Vallo Di Diano tra le aree contaminate dallo sversamento illecito di rifiuti speciali destinate alla bonifica.
È quanto chiedono nero su bianco, al ministro dell’ambiente, Sergio Costa, al ministro della salute, Roberto Speranza, al senatore, Francesco Castiello, al presidente del Parco Nazionale Cilento-Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino e ai sindaci dei comuni del Vallo di Diano, in una missiva finita al centro di una petizione popolare promossa su Change.org dall’associazione “Quelle di ciao ragazze”, donne e mamme salernitane residenti nel Vallo Di Diano.

Un territorio, il Vallo di Diano, finito al centro di un maxi processo della Procura di Salerno denominato “processo Chernobyl” e conclusosi per prescrizione lo scorso anno. Processo relativo agli anni 2006-2007 quando, il territorio venne interessato da uno sversamento illecito di rifiuti speciali. Sversamenti continuati nel tempo e che hanno portato anche lo scorso anno, i Carabinieri della compagnia di Sala Consilina, a scoprire uno sversamento illecito di rifiuti nelle falde acquifere. Inquinamento, riscontrato lo scorso anno, anche con un esame veterinario effettuato post mortem sul cadavere di un bovino proveniente da un allevamento di Teggiano e che ha evidenziato la presenza di diossina e sostanze cancerogene. A fare l’amara scoperta, finita anche al centro di un’interrogazione parlamentare promossa nove mesi fa dal senatore Castiello e che non ha ancora avuto risposta, il dirigente veterinario dell’Asl di Salerno, il medico salernitano Rocco Panetta, che durante i controlli sulla carne destinata alla macellazione avvenuta in un macello pubblico comunale di Monte San Giacomo, riscontrò la presenza di lesioni anatomo-patologiche al polmone di sospetta natura neoplastica. Lesioni tumorali rinvenute sulla carcassa del bovino e riconducibili secondo gli esperti dell’istituto Pasquale di Napoli, al profilo Caffaro, cioè direttamente collegate all’inquinamento ambientale causato dall’interramento di rifiuti tossici- “Nel rapporto di prova-si legge nella relazione- si si riscontrano livelli significativamente elevati dei seguenti congeneri di policlorobifenili: pcb 118, pcb 126, pcb 105, pcb 156 in linea con il ‘profilo Caffaro’ riscontrato nei casi di sversamenti di policlorobifenili da smaltimento illecito di rifiuti”.
Fatti preoccupanti per gli abitanti del Vallo di Diano che, notando anche un aumento esponenziale delle patologie tumorali sul territorio, chiedono con forza, l’intervento dello Stato, per la tutela della salute e la bonifica dei terreni inquinati, attraverso una petizione popolare.

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