Morì in rianimazione dopo un ricovero: il giudice riapre le indagini

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Oliveto Citra (Sa)- Ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione presentata dall’avvocato Franco Rosa che ha chiesto ed ottenuto di riaprire le indagini sulle cause che nel 2017 portarono al decesso di una donna di 60 anni, il giudice per le indagini preliminari, Maria Zambrano.

Tutto è cominciato nell’ottobre del 2016 quando ad una donna di 60 anni, residente ad Oliveto Citra, fu diagnosticata una patologia psichica cronica. Patologia che il 21 febbraio 2017 porta i sanitari a disporre un ricovero della donna presso il reparto di salute mentale di un centro specializzato dell’Asl. Durante il ricovero però, le condizioni di salute della 60enne peggiorano tanto che otto giorni dopo viene ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno, per insufficienza respiratoria e shock cariogeno e dove il 1° marzo, la donna muore.

Sotto shock, la sorella della defunta che al drappello della Polizia presentò una denuncia contro ignoti, facendo così scattare le indagini della Procura della Repubblica di Salerno. Indagini che per fare luce sui fatti, portarono il Pubblico Ministero, Elena Cosentino, ad incaricare un medico legale che analizzò il quadro clinico della donna dal quale pur non emergendo responsabilità in capo ai sanitari sul decesso della 60enne, all’interno della perizia riportò –“pur non ravvisandosi elementi di imperizia, imprudenza e negligenza, si segnala una certa superficialità nei controlli clinici avvenuti tra il 21 e il 28 febbraio”.

Il riferimento temporale del medico legale è ai giorni di ricovero della donna nel centro di salute mentale. Perizia a seguito della quale, il Pm chiese al Gip, l’archiviazione del caso. Richiesta a cui però, il legale difensore della famiglia della 60enne, l’avvocato Franco Rosa, ha presentato opposizione, facendo riaprire le indagini per accertare eventuali responsabilità mediche sul decesso.
“In quel lasso temporale indicato nella perizia-spiega Rosa-sulla cartella clinica della paziente deceduta non risultano tracce di terapie somministrate e su questo-tuona-vogliamo vederci chiaro”.

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