Torrecuso (Bn) – Il cuore colmo di gioia, gli occhi gonfi di lacrime e una felicità infinita per aver trovato la persona alla quale ha salvato la vita 13 anni fa. Ormai la storia del pizzaiolo sannita la conoscono tutti, così come tutti si sono appassionati a Syed, il ragazzo afgano che è stato accolto e sfamato da un sannita. La ricerca si è chiusa perché, dopo gli appelli di Serena Dandini e quelli di Federica Sciarelli, il benefattore ha un volto, un nome e un cognome. Si tratta di Carmine Calabrese, pizzaiolo di Torrecuso, messo in contatto con Syed grazie all’intuizione della figlia, Marika, subissata di telefonata dopo gli appelli.
Una ricerca su Google e la scoperta che in tanti stavano cercando questo famoso pizzaiolo. E lui, Carmine, vedendo la foto di Syed l’ha riconosciuto dal naso e subito gli sono venute le lacrime ripercorrendo l’intera storia. Un gesto di normale bellezza ma dal peso specifico enorme. La classica storia bella che ha avuto anche il suo lieto fine. L’incontro telefonico c’è stata e altri ancora ce ne saranno, il tutto propedeutico al momento più sentito: l’incontro.
Quell’istante nel quale guardarsi finalmente negli occhi e ripercorrere ciò che è stato, una storia che non avrebbe avuto il seguito attuale se non fosse stato per il gran cuore di Carmine e per l’intuizione di Marika.
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